
Lo studio
Poiché l’evento fatale normalmente si verifica durante il sonno, i ricercatori hanno eseguito elettrocardiogrammi su 91 bambini e adolescenti con epilessia generalizzata e su 25 bambini sani, per 30 minuti durante la fase 2 del sonno. In media, l’aritmia sinusale era significativamente più elevata nei pazienti con epilessia, mentre la frequenza cardiaca degli epilettici era più bassa. Le differenze sono rimaste statisticamente significative anche dopo che i ricercatori hanno normalizzato i dati per età, indice di massa corporea e genere. I risultati suggerirebbero, dunque, che tra i bambini che soffrono di epilessia c’è un aumento dell’attività del sistema parasimpatico.
I valori medi della pressione sistolica e diastolica nei pazienti con epilessia erano simili a quelle dei bambini sani, facendo ipotizzare che il loro tono simpatico fosse simile. I pazienti con epilessia, inoltre, avevano un più lungo intervallo di diastole ventricolare, cioè di rilassamento della muscolatura a livello dei ventricoli, rispetto ai bambini del gruppo di controllo, un dato correlato positivamente con l’aritmia sinusale, ma non con la riduzione della frequenza cardiaca. “Presi insieme, i nostri risultati mostrano che ci sarebbe un’alterazione della funzione del sistema nervoso autonomo nell’epilessia generalizzata, che potrebbe giocare un ruolo chiave negli episodi di morte improvvisa e inaspettata che colpiscono gli epilettici”, hanno concluso gli autori.
I ricercatori americani stanno ora indagando se l’aritmia sinusale e la frequenza cardiaca possano essere utilizzate per diagnosticare precocemente l’epilessia.
Fonte: J Neurophysiol 2016
Anne Harding
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
