
La chiave sta nelle sfumature
Secondo quanto spiegano gli studiosi, ogni stato emozionale non è infatti un’isola, in sostanza separato dagli altri, ma connesso e in mezzo ci sono una serie di emozioni da considerare. Ad esempio, legato all’orrore c’è la tristezza, legata al divertimento c’è l’adorazione e per quanto riguarda invece la serenità si ha a che fare anche con lo stupore.
Per arrivare a questa conclusione, a un gruppo di 853 donne e uomini è stato chiesto di connettersi a Internet e guardare clip prese da oltre 2mila video, scelte appositamente perché suscitassero diverse emozioni. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: il primo ha dovuto riportare la propria risposta emozionale dopo averli visti, il secondo si è focalizzato sull’intensità delle emozioni, il terzo ha dovuto dare un punteggio alle proprie emozioni ma basandosi su una dicotomia come quella positivo-negativo, dominanza-sottomissione.
“Abbiamo scoperto che 27 dimensioni distinte erano necessarie per rappresentare il modo in cui centinaia di persone hanno riferito in modo affidabile la sensazione in risposta a ciascun video”, ha affermato Dacher Keltner, autore senior dello studio.
