
Questo dato emerge da uno studio condotto da Sherry Farr, ricercatrice presso gli U.S. Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, che ha esaminato i dati relativi a 2.524 gravidanze tra il 2007 e il 2013 in 2.003 donne con difetti cardiaci congeniti.
Tra i più comuni difetti cardiaci congeniti di sono quelli a carico dei vasi sanguigni difettosi o delle valvole e i fori nel muscolo cardiaco.
Questi problemi strutturali possono dare luogo a sintomi come ritmo cardiaco anomalo e difficoltà di respirazione e potrebbero richiedere un intervento chirurgico o un trapianto di cuore.
È importante che le donne che soffrono di questa patologia si sottopongano a test ed esami per valutare il loro rischio prima del concepimento.
Tuttavia, meno dell’1% di queste donne segue tutte le cure pre-concepimento raccomandate per far sì che presentino il rischio più basso di complicanze in gravidanza.
Quasi il 23%, addirittura, non riceve alcuna assistenza pre-gravidanza.
“Ciò è preoccupante perché la cardiopatia congenita è il tipo di problema cardiaco più comune in gravidanza e può interessare madre e feto, a volte determinando aborto spontaneo, parto pretermine e neonati con un basso peso alla nascita”, dice Wayne Franklin, specialista in cardiopatie congenite presso il Phoenix Children’s Hospital e la University of Arizona.
Il volume sanguigno della donna aumenta del 50% durante la gravidanza per aiutarla a sostenere il bambino che cresce in lei. In presenza di difetti cardiaci può essere difficile per il corpo gestire questa pressione aggiuntiva.
Fonte: Journal of the American Heart Association
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

 
                                         
                                 
                                 
                                