
Nello studio sono stati coinvolti 32 cocainomani, metà dei quali trattati con stimolazione magnetica transcranica, gli altri con farmaci che alleviano la sindrome d’astinenza. Metodica utilizzata in psichiatria e utile nel trattamento di condizioni come la depressione, la TMS consiste nell’applicare dall’esterno (poggiando una sonda sulla testa) impulsi magnetici a un’area del cervello ben localizzata. In questo caso la stimolazione viene applicata alla ‘corteccia dorsolaterale prefrontale’, un’area coinvolta nei processi decisionali, spiega Bonci. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a ripetuti monitoraggi delle urine per verificarne il reale consumo di cocaina. Il 69% (11 pazienti) del gruppo trattato con TMS non ha avuto ricadute nell’uso di cocaina, contro appena il 19% (3 pazienti) dei soggetti trattati con farmaci. ”Abbiamo continuato a seguire i pazienti dello studio, fino ad oltre un anno – rileva Bonci – e i miglioramenti sembrano mantenersi nel tempo, sebbene al momento non abbiamo dati certi su questo aspetto. importante – conclude – che questo studio prosegua con studi clinici più ampi”.
