Diabete tipo 2: trattamenti intensivi possono farlo regredire

(Reuters Health) – Il diabete 2 può regredire totalmente, almeno per un po’ di tempo. Lo dimostra uno studio pilota nel quale, dopo un intervento intensivo, il 70% dei pazienti ha raggiunto la remissione e circa il 40% è rimasto in remissione completa o parziale per 3 mesi. Secondo quanto hanno scritto nel loro articolo, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, Natalia McInnes e colleghi della McMaster University di Hamilton in Ontario, il diabete 2 può regredire quasi completamente in alcuni pazienti con una terapia insulinica intensiva a breve termine, ipoglicemizzanti orali, dieta drastica e altri approcci aggressivi sullo stile di vita.

Lo studio
I ricercatori hanno confrontato una serie di terapie per il diabete con un intervento metabolico intensivo della durata di 8 o 16 settimane in 83 pazienti che avevano avuto il diabete di tipo 2 per tre anni o meno. L’intervento consisteva in approcci sullo stile di vita, accompagnati dalla somministrazione di metformina, acarbosio e insulina glargine. Si è così evidenziato, a 8 settimane dall’inizio, che la metà dei pazienti in trattamento intensivo per 8 settimane erano normoglicemici, rispetto al 3,6% dei controlli, una differenza statisticamente significativa. A 16 settimane, il 70,4% dei pazienti nel gruppo di intervento era normoglicemico, contro il 3,6% del gruppo di controllo (RR 19,7; 95% intervallo di confidenza, 2,83-137,13). E 12 settimane dopo la fine dell’intervento, il 21,4% dei pazienti nel gruppo di trattamento delle 8 settimane e il 10,7% dei controlli erano in remissione completa o parziale del diabete in base ai valori di HbA1c (RR 2,00; 95% CI, 0,55-7,22). Infine, nel gruppo di intervento di 16 settimane, il 40,7% era in remissione completa o parziale 12 settimane dopo la fine del trattamento, rispetto al 14,3% dei controlli (RR 2,85; 95% CI, 1,03-7,87). Tuttavia, dopo un anno dall’intervento, non vi erano differenze significative tra i pazienti trattati e i pazienti di controllo. Gli autori sono molto soddisfatti dei loro risultati tuttavia resta da approfondire la durata ottimale di tale trattamento. “Attualmente – ha osservato McInnes – tre studi multicentrici sono in corso in Canada per verificare se un intervento simile può portare ad una remissione della malattia della durata di almeno un anno”.

Fonte: J Clin Endocrinol Metab 2017

Anne Harding

 (Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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