
Lo studio
Maiorino e colleghi hanno utilizzato di dati raccolti nello studio Management and Technology for Transition (METRO) per valutare la prevalenza e i correlati della disfunzione erettile in 151 uomini dai 18 ai 35 anni con diabete di tipo, con un gruppo di controllo composto da 66 soggetti sani della stessa, e stabilire se la continua somministrazione continuativa di insulina per via sottocutanea fosse associata a una migliore funzione sessuale rispetto a molteplici iniezioni quotidiane. La prevalenza generale di disfunzione erettile si è attestata al 37% (57/151) tra i soggetti diabetici e al solo 6% (4/60) nel gruppo di controllo (P<0.001). Questa prevalenza è risultata simile nei 94 uomini trattati con molteplici iniezioni quotidiane e nei 71 sottoposti a un’infusione continua (36% vs 39%). I punteggi dell’Indice Internazionale della Funzione Erettile (IIEF) non sono stati molto diversi tra i due gruppi. Molti partecipanti (il 58%) presentavano una disfunzione erettile lieve; il 24% da lieve a moderata, il 7% moderata e l’11% severa. In un’analisi di regressione multipla, i valori nella scala di autovalutazione della depressione di Zung si sono rivelati gli unici predittori significativi dei punteggi dell’IIEF, spiegando circa l’11% della loro variabilità. Al contrario, la glicemia a digiuno e il peso non sono stati predittori indipendenti dei valori IIEF. “L’associazione tra disfunzione erettile e diabete è ben nota”, ha commentato Maria Ida Maiorino. “Tuttavia, i nostri risultati supportano l’ipotesi che, nei giovani diabetici, il ruolo principale nella patogenesi della disfunzione erettile è rivestito da fattori psicologici, quali ad esempio i sintomi depressivi. piuttosto che organici. In altre parole, potremmo supporre che più i pazienti diabetici che soffrono di disfunzione erettile sono giovani, maggiore è il peso dei correlati psicologici nella sua patogenesi. Ulteriori studi dovrebbero confermare se le questioni psicologiche potrebbero aumentare la disfunzione erettile nei giovani pazienti diabetici”.
Fonte: International Journal of Impotence Research 2016
Will Bogs, MD
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
