Depressione e obesità, geni in comune

(Reuters Health) – Le persone che soffrono di disturbo depressivo maggiore (MDD – major depressive disorder) e che hanno un aumento di appetito, di peso o di entrambi, avrebbero alla base un rischio genetico più elevato di sviluppare caratteristiche correlate all’obesità, come appunto un elevato indice di massa corporea (BMI) e un incremento dei livelli di leptina e infiammazione. È quanto emerge da uno studio guidato da Yuri Milaneschi del VU University Medical Center di Amsterdam, in Olanda. I risultati sono stati pubblicati da JAMA Psychiatry.

Lo studio
Il team di ricercatori ha analizzato dati raccolti tra il 2015 e il maggio 2017 su più di 26mila persone, di cui il 59% donne, dal database del Psychiatric Genomics Consortium. I dati si riferivano a 11.837 persone con disturbo depressivo maggiore e 14.791 controlli. Tra i pazienti con depressione, circa il 45% era nel gruppo di coloro che perdevano appetito e peso, mentre il 15% era nel gruppo di coloro in cui questi aspetti aumentano. Secondo quanto evidenziato dai ricercatori olandesi, varianti genetiche comuni avrebbero spiegato circa il 10% dell’ereditarietà nei due sottogruppi. Nel sottogruppo in cui appetito e peso erano aumentati, ci sarebbe stata una forte correlazione genetica positiva con l’indice di massa corporea, mentre nel sottogruppo in cui diminuivano sia peso che appetito, il rapporto sarebbe stato inverso. Infine, il gruppo con aumento di peso/appetito avrebbe avuto un rischio poligenico significativamente più alto per l’aumento di BMI, livelli di proteina C reattiva e leptina.“Sappiamo che la depressione è eterogenea e che i pazienti con la stessa diagnosi di disturbo depressivo possono avere profili sintomatici molto diversi”, osserva Milaneschi . “In precedenza è stato dimostrato che la relazione tra obesità e alterazioni biologiche ad essa associate sono più forti in alcuni sottogruppi di pazienti depressi, in particolare tra coloro che hanno aumento di appetito e peso”, sottolinea l’esperto. E i risultati dei ricercatori “confermano che in alcuni pazienti con grave disordine depressivo, la connessione con l’obesità potrebbe essere dovuta a un profilo genetico comune – conclude Milaneschi – anche se sono necessari ulteriori studi”.

I commenti
Secondo Roseann Peterson, della Virginia Commonwealth University di Richmond, “ora abbiamo le prove del fatto che BMI e depressione possono avere un rischio genetico condiviso, ma bisognerebbe fare più studi anche per stabilire la causalità e la prova della direzione dell’effetto, ovvero se è l’aumento del BMI a causare depressione o viceversa”. Mentre James Gangwisch, del Columbia University Medical Center di New York, è convinto che non sia una dato sorprendente, dal momento che “una significativa percentuale di depressione atipica ha un andamento stagionale”. In ogni caso, secondo l’esperto, “questi risultati mostrano l’importanza di trattare sia la depressione che l’obesità”.

Fonte: JAMA Psychiatry
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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