Declino cognitivo: negli anziani la riduzione della vista è un fattore associato

(Reuters Health) – Gli anziani che presentato problemi di visione a distanza  sarebbero anche a rischio – maggiore dalle due alle tre volte rispetto a chi vede bene – di avere una funzionalità cognitiva compromessa. È quanto emerge dallo studio condotto da un gruppo di ricercatori americani, guidati da Suzann Pershing, responsabile dell’oftalmologia alla VA Palo Alto Health Care System e membro della Stanford University School of Medicine, in California, che ha analizzato i dati raccolti in due grandi studi. Così, secondo i risultati pubblicati su JAMA Ophthalmology, uno screening regolare potrebbe aiutare a individuare gli anziani più a rischio.

Lo studio
Pershing e colleghi hanno preso in considerazione i dati raccolti su 2.975 persone con più di 60 anni comprese nella National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), fatta annualmente, e quelli relativi a più di 30 mila partecipanti over 65 del National Health and Aging Trends Study. In entrambi gli studi venivano chiesti dati sulla capacità visiva e su altri problemi di salute. Inoltre, segni di alterazione cognitiva e demenza senile venivano valutati con test particolare. Nella NHANES, poi, la funzionalità visiva veniva valutata anche in modo obiettivo. Circa un quarto dei partecipanti di ciascuna indagine mostrava segni di disfunzione cognitiva o demenza. Per quanto riguarda la vista, la maggior parte dei partecipanti del NHANES aveva una buona visione a distanza e solo il nove per cento non riusciva a vedere qualcuno al di là della strada o a guardare la televisione. Il 14% aveva difficoltà nella visione da vicino e, complessivamente, il 30%  dichiarava che i problemi alla vista erano di ostacolo alla vita quotidiana. Nell’altro gruppo studiato, solo il 7% e il 5% dei partecipanti aveva, rispettivamente, problemi a livello di visione da lontano e disfunzione visiva.

Le conclusioni
Secondo quanto evidenziato dai ricercatori americani, avere una vista da lontano peggiore di 20/40 e la percezione di avere problemi visivi fastidiosi sarebbero associati a una probabilità quasi tre volte maggiore di compromissione cognitiva. I problemi di visione da vicino, invece, risultano meno associati a sviluppo di demenza o a compromissione cognitiva.“Va da sé che la disfunzione a livello della vista potrebbe portare ad un acceleramento nel declino cognitivo”, afferma Pershing. “Allo stesso modo, la disfunzione cognitiva, quando grave, può causare una disfunzione visiva funzionale, anche se gli occhi sono strutturalmente sani”.

Fonte: JAMA Ophthalmology

 Carolyn Crist

(Versione italiana Popular Science)

 

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