Dalla maturità alla vecchiaia, la percezione del pericolo non ci abbandona mai

Una volta consolidata, la percezione del pericolo non ci abbandona più, neanche in vecchiaia. E’ questa la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori dell’Università di Portsmouth in uno studio pubblicato sullo Europe’s Journal of Psychology.

A rimare vivo in noi è in particolare quell’istinto che ci fa avvertire una persona come potenzialmente aggressiva e ci fa essere ‘svegli’ e all’erta; si stabilizza dai 18 anni in su per poi essere lo stesso, anche a 80 anni.

Gli studiosi hanno preso in esame 39 persone dai 59 ai 91 anni e altre 87, dai 20 ai 28 anni. Quasi tutti, il 95 per cento di entrambi i gruppi, hanno valutato correttamente l’aggressività o il livello di intimidazione di cinque donne e quattro uomini che camminavano su un tapis roulant.

Lo studio è l’ultimo di una serie di ricerche condotte sempre dallo stesso team, guidato da Liam Satchell, su quanto bene si riconosce l’aggressività di una persona dall’infanzia alla vecchiaia. Gli studiosi hanno scoperto che da bambini siamo meno capaci nel giudicare i potenziali pericoli, mentre un istinto più solido in questo senso si sviluppa intorno ai 18-20 anni e ci accompagna poi anche nella vecchiaia. “I risultati potrebbero incoraggiare gli anziani a riconoscere che sono ‘svegli’ per strada, e che i loro istinti sono puntuali”, ha spiegato Satchell.

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