Finora, gli scienziati non hanno mai esaminato le cellule embrionali da cui deriva il fallo (un termine che comprende sia il pene che il clitoride): in biologia, si tratta di un fenomeno inusitato. Tener traccia delle cellule embrionali che danno luogo allo sviluppo di determinate parti del corpo rappresenta una parte importante della ricerca delle chiavi della vita: ad esempio, è ben noto quali cellule si sviluppino a creare gli arti e gli occhi. Due team di biologi ha recentemente annunciato di aver individuato le cellule da cui si sviluppa il fallo in embrioni di serpente, di gallina e di ratto, e date le somiglianze embrionali fra il ratto e l’uomo, quest’ultimo dato è particolarmente significativo, in quanto potrebbe applicarsi anche alla specie umana. Conoscere l’origine del fallo nella storia di un embrione potrebbe consentire di comprendere quali geni ne determinino lo sviluppo, e quindi anche le cellule progenitrici da cui esso origina: queste conoscenze potrebbero aiutare a comprendere quale meccanismo difetti nei bambini umani con malformazioni genitali congenite. Questi difetti di nascita possono essere molto comuni, ma le loro cause sono di solito misteriose. Inoltre, sapere come il fallo cresca nelle diverse specie offre indizi sul modo in cui esso si sia evoluto in generale: si tratta di una delle parti del corpo evolute più rapidamente in natura, ma le differenze fra i mammiferi con un unico pene ed i rettili portatori di due emipeni sono evidenti. (Nature online 2014, pubblicato il 5/11)
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