
Il dispositivo
La speciale cover che rende le diagnosi più precise, veloci e meno ‘pesanti’ per i più piccoli, è a disposizione anche dei pediatri riuniti al Capri Campus pediatrico 2017, organizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paido’ss) e dalla Società Italiana Medici Pediatri (Simpe).
“Non è facile tenere un bambino piccolo fermo per analizzare il fondo dell’occhio e, per esempio, valutare se c’è il riflesso rosso indicativo di anomalie della retina – osserva Giuseppe Mele, presidente Paido’ss – Uno strumento come questo, che consente di fare un’analisi approfondita della retina, del nervo ottico e del cristallino soltanto avvicinando l’iPhone al viso del bimbo, permette di fare diagnosi rapidissime, più semplici e anche più precise rispetto all’oftalmoscopio classico”.
Ma i vantaggi non finiscono qui: D-Eye infatti può vedere una zona di retina più ampia rispetto all’oftalmoscopio classico ed è anche ‘social’, perché le immagini possono essere registrate e condivise con i colleghi per un consulto in caso di sospetto diagnostico. L’obiettivo ora è “creare un D-Eye universale che possa adattarsi a qualunque modello di cellulare”, spiega Russo. D-Eye ha anche ricevuto premi dall’American Academy of Ophthalmology e dalla Società Oftalmologica Italiana.
