
La scoperta, pubblicata su Nature, “ha dimostrato per la prima volta – si legge in un comunicato – che una ridotta espressione del gene c-kit, conosciuto anche come recettore delle cellule staminali, diminuisce il potenziale biologico rigenerativo delle cellule staminali cardiache, riducendo la capacitĂ riparativa del cuore, che dopo un danno inesorabilmente progredisce nello scompenso cardiaco. La cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco sono la prima cause di morte e di ospedalizzazione nel mondo occidentale”.
“La medicina rigenerativa basata sulla caratterizzazione biologica e sull’utilizzo terapeutico delle cellule staminali ha avuto un impatto enorme nello studio della biologia umana, soprattutto per le sue potenzialitĂ nella cura di diverse forme di malattie cronico-degenerative come lo scompenso cardiaco. La medicina rigenerativa in Cardiologia negli ultimi tempi ha raggiunto tappe importanti dalla scoperta della capacitĂ rigenerativa intrinseca del cuore fino alla prima sperimentazione clinica delle cellule staminali cardiache”. Lo studio è stato finanziato dal Fondo ricerca finalizzata 2012 del Ministero della Salute, e dal PRIN2015 del Ministero dell’UniversitĂ e della Ricerca di cui Torella è responsabile scientifico.
