
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato il rapporto tra fumo e misure ecocardiografiche in più di 4500 adulti con un’età media di 76 anni. Quasi 300 di essi, il 6% del totale, al momento dello studio erano fumatori. Circa la metà del campione era composta da ex fumatori e il 43% non aveva mai fumato. In media, i fumatori erano leggermente più giovani, avevano meno probabilità di essere sovrappeso e presentavano una migliore funzione renale rispetto agli altri gruppi. I non fumatori erano soprattutto donne, bevevano quantità modeste di alcolici e tendevano ad avere livelli di colesterolo nella norma. Gli ex fumatori avevano usato prodotti a base di tabacco per una media di 18 anni e avevano sviluppato l’ abitudine circa 46 anni prima dell’inizio dello studio. Rispetto a chi non aveva mai fumato, i fumatori presentavano un maggior indice di massa ventricolare sinistra e un maggior rapporto massa/volume del ventricolo sinistro, una prevalenza più elevata di ipertrofia ventricolare sinistra e una peggiore funzione diastolica. Gli ex fumatori mostravano caratteristiche ecocardiografiche simili a quelle dei non fumatori. Ma per i fumatori passivi, la quantità di sigarette per anno e gli anni di fumo stimati (misure dell’esposizione passiva al fumo) risultavano associati a un maggiore indice di massa ventricolare sinistra, a un maggior rapporto massa/volume del ventricolo sinistro e a una peggiore funzione diastolica.
“Questo studio fornisce evidenze – sia per gli uomini, sia per le donne – che il fumo danneggia direttamente il muscolo cardiaco portando a ispessimento, aumentata rigidità e ridotto riempimento, che a loro volta causano insufficienza cardiaca, una condizione comune, dannosa e mortale”, ha detto Gregg Fonarow, co-responsabile della divisione di cardiologia dell’Università della California, non coinvolto nello studio.
Fonte: Circulation Cardiovascular Imaging 2016
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
