
La ricerca
Gli studiosi hanno preso in esame 59 studenti, che hanno giocato ad un gioco al computer contro un avversario che non vedevano. Sullo schermo apparivano 11 numeri disposti a cerchio, a mo’ di un vecchio telefono fisso a disco. La strategia ottimale per vincere il gioco risiedeva nello scegliere i numeri più bassi, in particolare lo zero. I partecipanti hanno giocato 30 volte di fila, sempre contro un nuovo avversario e i ricercatori hanno concesso piccoli pagamenti per ogni vittoria.
Un tracciatore oculare è stato piazzato sotto lo schermo del computer per identificare i numeri a cui i giocatori stavano guardando, e che quindi consideravano come possibili opzioni. Dopo ogni prova, ciascuno di loro è stato incentivato a ‘impegnarsi’ su un solo numero da giocare per il resto dell’esperimento. I risultati hanno evidenziato che circa il 42% dei giocatori ha avuto un’illuminazione ad un certo punto e si è impegnato a giocare lo zero. Un altro 37% invece lo ha fatto con altri numeri, mentre il restante 20% non si è legato a nessun numero.
Dallo studio è emerso che chi ha scelto il numero zero guardava più spesso i numeri più bassi, osservava meno le scelte degli avversari e aveva le pupille dilatate poco prima della scelta, un segno, come spiega il coautore dello studio Ian Krajbich “che si sta prestando attenzione e si sta apprendendo”.
