Congresso Sie. Al via i lavori della 39° edizione. Presentato l’Endolibro 2017: il primo Libro Bianco per un’endocrinologia 2.0

Si sono aperti i lavori del 39° Congresso Nazionale della Società italiana di Endocrinologia (Sie) con “più di 1.200 iscritti, 520 comunicazioni orali, 30 simposi e letture in cui interverranno circa 200 persone tra relatori e moderatori”. Questi i primi numeri forniti con orgoglio da Andrea Lenzi, Presidente Sie. “Un successo non sono qualitativo ma anche quantitativo”, aggiunge. Dopo due giorni di eventi a preludio del Congresso, si sono aperti quindi i lavori; dal 21 al 24 giugno la nuova Endocrinologia italiana è riunita al Palazzo dei Congressi di Roma. “Il livello e la qualità di questo Congresso si vedono subito dai titoli delle presentazioni e alle discussioni”, ha aggiunto Lenzi, qualità che si va accrescendo guardando al ricco programma che copre tutte le aree della disciplina endocrinologica, metabolica e andro-sessuologica.

L’Endocrinologia dunque come modello per tutte le altre specialità; una disciplina 2.0 che diventa un punto di riferimento in medicina, guardando sempre più ai giovani endocrinologi, all’assistenza, alla formazione e ad una sempre più stretta collaborazione con il Ssn per contenere i costi ed evitare gli sprechi. È proprio a supporto di questi obiettivi che arriva L’Endolibro 2017, il primo Libro Bianco dell’antichissima e insieme nuovissima endocrinologia italiana, un vero e proprio stato dell’arte della disciplina, realizzato con l’obiettivo di trainarla verso gli scenari futuri, presentato ieri in apertura dei lavori.

“Volevamo una Endocrinologia profondamente rinnovata e abbiamo tutti lavorato per adeguare al terzo millennio i connotati della nostra disciplina, al di là della componente scientifica che è sempre stata di riconosciuta eccellenza – ha proseguito Lenzi – Il Congresso Nazionale celebra proprio questo rinnovamento e il decollo dell’Endocrinologia 2.0 che si traduce in un nuovo modello declinato su tre aspetti: modello di formazione, per creare oggi uno specialista capace di assorbire l’evoluzione tecnologica, sociale ed economica del Paese; modello di gestione della sanità pubblica, con uno specialista che offre il meglio della salute e al contempo riduce i costi attraverso percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali (PDTA) ben controllati; modello di specialità, collaborante con altre discipline del sapere medico e con il Servizio Sanitario Nazionale ma costruisce anche una nuova didattica formativa”.

“Nel Libro Bianco, il più alto sapere scientifico e clinico è messo al servizio, in un’ottica che cerca di indicare la complessità di tutte le sfide a cui questa disciplina è chiamata, per coniugarle sempre a criteri di sostenibilità ed evidenza scientifica, secondo una moderna visione di Sanità Pubblica”, ha commentato Walter Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità.

L’Endocrinologia 2.0 sarà forgiata sull’eccellenza della formazione e della ricerca italiana, suffragata dal 3° posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Regno Unito, per impact factor nella produttività di studi scientifici, nell’ultimo periodo esaminato, che va dal 1996 al 2014 (SJR). Una crescita culturale e scientifica che deve supportare la crescita di questa disciplina dal punto di vista clinico e delle nuove competenze di cui si occupa, che includono patologie di rilievo sociale come ad esempio l’obesità, l’osteoporosi, la disfunzione della fertilità e della sessualità di entrambi i sessi, le malattie e i tumori rari in endocrinologia, ma anche l’endocrinologia estetica, dello sport, del genere che tutte assieme si realizzano in quella medicina del benessere che, grazie agli endocrinologi italiani, è una realtà con solide basi scientifiche.

Ma qual è lo scenario attuale dell’Endocrinologia? Dal Libro Bianco emergono dati importanti, tra cui l’epidemiologia attuale delle patologie endocrino-metaboliche in Italia, che fa emergere la reale e ineludibile necessità di specialisti in Endocrinologia, Malattie del Metabolismo e Andrologia. Si stima infatti che almeno un cittadino italiano su due presenti un problema endocrinologico. La patologia tiroidea, inclusi i noduli, interessa il 20-25% degli adulti, la sindrome dell’ovaio policistico quasi il 10% delle donne in età fertile, l’ipogonadismo maschile, l’infertilità e la disfunzione erettile il 10-15% degli uomini adulti fino a punte che superano il 50% nella terza età. L’obesità è presente in circa il 10-15% della popolazione e le dislipidemie nel 20-25%. Il diabete è sempre più diffuso e la sua prevalenza è di oltre il 6%.

Dall’VIII Report Health Science della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (anno 2013-2014) – citato nell’Endolibro, si evince che i disordini endocrino-metabolici, nel loro complesso, facciano parte delle condizioni morbose che hanno determinato il maggior numero di contatti in Medicina generale (circa il 12%).

Un dato positivo che si legge nell’Endo-Libro è relativo all’offerta formativa delle Università italiane. In Italia si contano 38 sedi formative e la scuola di specialità in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo risulta essere nelle prime 5 tipologie richieste dai neolaureati fra le 50 esistenti. Alle attività formative assistenziali e di ricerca descritte nel Libro Bianco collaborano in questo momento in Italia 48 professori ordinari; 81 professori associati; 70 ricercatori a tempo indeterminato; 26 ricercatori a tempo determinato; 450 specializzandi; 500 dottorandi ed assegnisti di ricerca; 4.500 colleghi specialisti; e circa 6.000 altri specialisti o medici generalisti che dichiarano di svolgere attività in ambito endocrino-metabolico-andrologico.

Quattro le azioni portate avanti in questi ultimi anni dalla Sie e di cui si dibatterà anche nelle giornate congressuali: la forte spinta all’internazionalizzazione della Società scientifica, con la conquista di una presidenza italiana alla guida della Società europea con il Professore Andrea Giustina, e una decina di premi ricevuti in campo internazionale dai soci; le politiche per facilitare l’adesione degli giovani specializzandi con due anni di affiliazione gratuita e 20 euro di iscrizione che hanno portato ad un aumento del 40% di soci under 40; la ridefinizione dei confini del sapere con apertura a collaborazioni importanti con altre Società scientifiche dai ginecologi ai pediatri ai geriatri agli internisti; una didattica al passo con i tempi per formare uno specialista endocrinologo, ‘orologiaio’ della medicina, capace di percorrere 40 anni di attività professionale seguendo e adattandosi all’evoluzione dei tempi e della società.

 

 

 

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