
Le linee guida
Si tratta, afferma il presidente Michele Gulizia, di un evento storico; il “primo documento congiunto e multidisciplinare che intende rivoluzionare il modo di fare medicina contro l’ipercolesterolemia, offrendo finalmente una visione univoca su come vanno trattati i pazienti i funzione del proprio profilo di rischio cardiovascolare”. Il documento, inviato anche al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e all’Aifa, “regola in maniera incontrovertibile come ci si deve comportare con un paziente con il colesterolo alto. Inoltre sancisce qual è il percorso diagnostico-terapeutico del paziente, anche in relazione a nuovi parametri che non includono un valore massimo ma un valore di riferimento tarato sulle caratteristiche e la condizione di salute del paziente stesso. Il tutto per prevenire un infarto al cuore o un ictus cerebrale in chi non li ha avuti e per evitare una recidiva in chi ne ha sofferto”.
I numeri
L’ipercolesterolemia, alti livelli di colesterolo Ldl nel sangue, pesa sui costi sanitari per oltre un miliardo di euro, avvertono gli esperti, di cui le ospedalizzazioni rappresentano il 96% e il restante 4% per farmaci e assistenza specialistica. Ne soffrono 2,5 milioni di italiani dai 35 ai 79 anni. Numeri che per Gulizia devono ridimensionarsi anche grazie alle nuove Linee Guida e “un nuovo standard ufficiale al quale bisogna conformarsi; il tutto contenuto in un documento di consenso, sottoscritto da 16 società scientifiche di cardiologia, medicina interna, medicina generale, farmacologia, biochimica e biologia chimica e molecolare, e soprattutto condiviso dall’Istituto superiore della sanità italiano”.
