
Lo studio
Il team di Godaert ha utilizzato i registri ospedalieri per indagare se le persone di oltre 65 anni e i soggetti più giovani differiscano rispetto alla presentazione dell’infezione da CHIKV, soprattutto nella fase acuta. Lo studio ha incluso 67 anziani e 109 pazienti più giovani con infezione da virus Chikungunya confermata da esami di laboratorio, che sono stati eseguiti entro tre giorni dall’insorgenza dei sintomi. I partecipanti più anziani avevano un significativo indice di comorbidità (CCI) di Charlson rispetto ai partecipanti più giovani (1,5 vs 0,4). Più del 40% degli anziani (42,7%) non è stato classificato secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rispetto al 17,4% dei partecipanti più giovani.
Tra gli anziani che non è stato possibile classificare , il 37,7% non aveva febbre, il 74,6% non presentava dolori alle articolazioni e il 12,3% non aveva entrambe le caratteristiche sintomatiche dell’infezione acuta da CHIKV. I risultati della ricerca sono stati pubblicati online il 21 settembre scorso dal Journal of the American Geriatrics Society. Il gruppo di partecipanti più anziani presentava meno forme cliniche acute della malattia rispetto al gruppo dei più giovani; questi ultimi d’altra parte presentavano meno forme atipiche e non classificabili dell’infezione. I punteggi medi di CCI nei pazienti più anziani erano significativamente inferiori in quelli con infezione clinica acuta rispetto a quelli con infezione acuta grave o infezioni non classificabili. I livelli di proteina C reattiva (CRP) erano significativamente più elevati nei pazienti anziani rispetto a quelli più giovani.
Le evidenze
“Dove possibile, l’utilizzo di una conferma biologica della diagnosi dovrebbe essere fatta anche in caso di epidemia in persone anziane o in quelle con elevato indice di comorbidità”, sototlinea Godaert. Le conseguenze dell’infezione da CHIKV vanno oltre la fase acuta, in particolare nella popolazione anziana. E a medio e lungo termine la mortalità e la morbilità rimangono poco documentate. Gli anziani sono doppiamente vulnerabili: da un lato essi sono immunologicamente naive al virus Chikungunya come tutti gli adulti ma allo stesso tempo sono a maggior rischio per malattie croniche e debilitanti. Inoltre, gli anziani sono meno inclini a recuperare completamente dalla fase acuta.
Fonte: Journal American Geriatrics Society
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
