E’ stato scoperto che il cervello dei bambini obesi si “accende” letteralmente in modo diverso quando assaggia lo zucchero. Lo studio non dimostra che vi sia una relazione di causalità fra l’ipersensibilità allo zucchero e la tendenza a mangiare troppo, ma supporta l’idea secondo cui i giovani obesi presentano una risposta psicologica incrementata al cibo. Questo elevato senso della “ricompensa alimentare”, che implica l’essere motivati dal cibo e trarne sensazioni positive, potrebbe significare che alcuni bambini abbiano circiuti cerebrali che li predispongono a desiderare una maggiore quantità di zuccheri per tutta la vita. I bambini obesi presentano un incremento dell’attività a livello della corteccia insulare e dell’amigdala, due regioni del cervello implicate in percezione, emozioni, consapevolezza, gusto, motivazione e ricompensa. Uno degli aspetti più interessanti dello studio consiste nel fatto che le scansioni cerebrali effettuate potrebbero documentare per la prima volta le fasi precoci dello sviluppo del circuito di ricompensa alimentare nei preadolescenti. Qualunque esperto di obesità confermerebbe che perdere peso è difficile, e che si tratta di una battaglia da vincere con la prevenzione: ora sappiamo che essa deve iniziare più precocemente possibile, in quanto alcuni bambini potrebbero nascere con un’ipersensibilità verso le ricompense alimentari, oppure potrebbero apprendere la correlazione fra cibo e sensazione di benessere più rapidamente rispetto ad altri. (Int J Obesity online 2014, pubblicato il 12/12)
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