Carcinoma renale: con nivolumab migliora la qualità della vita

rene(Reuters Health) – Secondo i risultati dello studio CheckMate 025 in fase III, pubblicato da Lancet Oncology, un trattamento con nivolumab al posto di everolimus, migliora la qualità della vita dei pazienti con carcinoma renale in stadio avanzato.

Lo studio
David Cella della Northwestern University di Chicago ed il suo team hanno valutato i cambiamenti nella qualità della vita correlati alla salute (HRQoL) in pazienti con carcinoma avanzato a cellule renali (RCC) randomizzati a ricevere nivolumab (n=362) o everolimus (n=344) e hanno anche indagato l’associazione tra i punteggi HRQoL di base e la sopravvivenza globale. Per le valutazioni i ricercatori hanno utilizzato i punteggi della scala di valutazione  Functional Assessment of Cancer Therapy-Kidney Symptom Index-Disease Related Symptoms (FKSI-DRS) e hanno evidenziato che nel gruppo dei pazienti in trattamento con nivolumab il punteggio da un basale di 36 punti era migliorato di 0,6 punti dopo 20 settimane,  e di 3,5 punti dopo 104 settimane.

I risultati
Al contrario, i punteggi FKSI-DRS hanno mostrato un calo clinicamente significativo nel gruppo everolimus dal basale alla settimana 84, cioè nel momento critico in cui i cambiamenti medi rispetto al basale sono risultati significativamente differenti tra il gruppo nivolumab (miglioramento) e il gruppo everolimus (peggioramento). Inoltre, durante il follow-up, il 55% dei pazienti trattati con nivolumab ha mostrato almeno un miglioramento post-basale clinicamente significativo in FKSI-DRS, rispetto al 37% dei pazienti trattati con everolimus. Va aggiunto che i miglioramenti dei punteggi FKSI-DRS sono stati raggiunti con nivolumab per tutti i nove singoli elementi considerati (mancanza di energia, dolore, perdita di peso, dolore alle ossa, stanchezza, ematuria, dispnea, tosse e febbre). E ancora, i pazienti in trattamento con nivolumab hanno riferito miglioramenti anche nel punteggio ottenuto con la scala analogica visiva European Quality of Life (EuroQol), contro un peggioramento osservato nei pazienti trattati con everolimus, ma i gruppi non differivano nei  punteggi di utilità della EuroQoL-5. Infine, un’analisi esplorativa ha mostrato correlazioni positive tra i punteggi HRQoL al basale  e la sopravvivenza globale. La mediana della sopravvivenza  globale è stata più lunga nei pazienti con punteggi alti della scala HRQOL al basale e i miglioramenti  dei punteggi HRQoL erano inferiori, rispetto al basale, nei pazienti con punteggi HRQoL bassi al basale.

Fonte: Lancet Oncol 2016

Will Boggs MD

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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