Cancro gastrico: fattori clinico-patologici predicono metastasi

(Reuters Health) – Ci sono alcuni aspetti clinico-patologici predittori delle metastasi linfonodali nel cancro gastrico. Ad esempio lo stadio T, che classifica l’invasione linfovascolare e altri fattori, predice la probabilità di metastasi ai linfonodi nei pazienti con carcinoma gastrico T1. Questa evidenza emerge da uno studio condotto in California e pubblicato da Surgery.

La premessa
Per i pazienti con carcinoma gastrico precoce, per i quali si sta considerando la resezione endoscopica del tumore come opzione terapeutica, la possibilità o meno di generare di metastasi linfonodali rimane un importante fattore prognostico. George A. Poultsides, dello Stanford Cancer Institute in California, con i colleghi di sette centri accademici che collaborano con il Gastric Cancer statunitense, hanno cercato di identificare i predittori di metastasi linfonodali in pazienti con carcinoma gastrico T1 e di sviluppare un punteggio di rischio clinico-patologico che può essere usato prima dell’intervento per determinare il rischio di metastasi linfonodali.

Lo studio
Nello studio sono stati considerati 176 pazienti con tumori gastrici T1, di cui 38 (21,6%) presentavano metastasi linfonodali legate al tumore primitivo dopo gastrectomia. I fattori indipendentemente associati al coinvolgimento dei linfonodi sull’analisi multivariata comprendevano una scarsa differenziazione, dimensioni del tumore superiori a 2 cm, tumore che invadeva la mucosa muscolare (T1b) e presenza di invasione linfovascolare (LVI). I ricercatori hanno sviluppato un punteggio clinico-patologico assegnando tre punti ciascuno per una scarsa differenziazione, tumori T1b e LVI, e due punti per dimensioni del tumore superiore a 2 cm.

Le evidenze
Un punteggio superiore a 3 punti si è rivelato sensibile al 100% nella rilevazione delle metastasi linfonodali, mentre nessun coinvolgimento linfonodale era presente nei pazienti con punteggi di 0 o 2 punti.
Punteggi incrementalmente maggiori sono stati correlati ad una maggiore incidenza di metastasi linfonodali, cosicché il 77% dei pazienti con il punteggio massimo di 11 punti ha mostrato evidenze di coinvolgimento linfonodale.

I commenti
“Anche se la resezione chirurgica rimane il gold standard per il cancro gastrico in fase precoce, la resezione endoscopica potrebbe esseree utile in pazienti ad alto rischio con un punteggio basso, per ovviare alla morbilità associata alla gastrectomia”, osservano i ricercatori. “Al contrario, se sono presenti due o più dei suddetti fattori, il rischio di metastasi linfonodali sembra essere elevato e la resezione endoscopica da sola non sembra essere una strategia di trattamento appropriata oncologicamente”.
Tuttavia sono necessari ulteriori studi per convalidare i risultati dello studio nei pazienti occidentali con carcinoma gastrico precoce.

Fonte: Surgery
Staff Reuters
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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