Camminare fa bene al cervello, non solo al cuore

(Reuters Health) – Una camminata di moderata intensità può migliorare la funzione cognitiva in adulti con lieve compromissione cognitiva di origine vascolare. A suggerirlo è  un piccolo studio canadese. I ricercatori hanno riportato, sul British Journal of Sports Medicine di aprile, che nei partecipanti allo studio con decadimento cognitivo vascolare che avevano camminato tre ore a settimana per sei settimane erano migliorati i tempi di reazione e c’erano altri segni di miglioramento della funzione cerebrale. “E’ noto che un regolare esercizio aerobico migliori la salute cardiovascolare e cerebrovascolare – ha dichiarato l’autore senior della ricerca, Teresa Liu-Ambrose dell’Università della British Columbia di Vancouver – Il cervello è un organo con elevato metabolismo e per mantenerlo sano è richiesto un buon flusso sanguigno, indispensabile per fornire le sostanze nutritive e l’ossigeno necessari ai tessuti e alle cellule cerebrali. Nel nostro studio, la riduzione della pressione sanguigna (secondaria all’esercizio) era associata ad un miglioramento delle funzioni cognitive. L’esercizio aerobico comporta dei benefici per il cervello, in quanto aumenta i fattori di crescita”.

Lo studio
Liu-Ambrose e colleghi hanno assegnato in modo casuale 38 individui anziani  con decadimento cognitivo lieve vascolare (VCI) a due gruppi: un gruppo ha seguito un programma di allenamento aerobico – che consisteva in tre passeggiate di un’ora a settimana per sei settimane – mentre l’altro ha continuato con la cura consueta. A entrambi i gruppi sono state fornite informazioni sul decadimento cognitivo e suggerimenti su una dieta più sana. Tutti i partecipanti, prima dell’inzio del programma e alla fine delle sei settimane, sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale del cervello e ai test delle funzioni cognitive. Il gruppo sottoposto ad allenamento aerobico ha presentato significativi miglioramenti nei tempi di reazione ai test e ha mostrato modifiche dell’attività cerebrale simile a quella dei cervelli sani. Non ci sono state modifiche nel gruppo di confronto. «Nel complesso l’esercizio fisico appare come una strategia promettente per la promozione della salute cognitiva negli anziani – ha detto Liu-Ambrose – anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per capire come si realizzano questi benefici e quali fattori possono influenzarli”. Non si sa se il movimento possa effettivamente impedire il decadimento cognitivo lieve vascolare, tuttavia studi di popolazione suggeriscono che l’attività fisica riduca il rischio di sviluppare VCI e sia molto efficace nel limitare i fattori di rischio vascolari associati a VCI, come l’ipertensione. Anche in altri studi l’esercizio fisico ha dimostrato di essere in gradi di migliorare alcune funzioni come la pianificazione, il pensiero e il giudizio.

Fonte: British Journal Sports Medicine

Shereen Lehman

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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