Cambio dell’ora: allarme ictus nei due giorni successivi

orologioIl cambio dell’ora potrebbe essere pericolo. Non lascerebbe infatti solo un diffuso senso di spossatezza e sonnolenza; sia che lancette vadano avanti oppure indietro di un’ora, il passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa, potrebbe aumentare il rischio di ictus. A rivelarlo è uno studio dell’Università finlandese di Turku che sarà presentato al meeting della American Academy of Neurology. Per lo studio i ricercatori hanno analizzato un decennio di dati sui ricoveri per ictus in Finlandia, confrontando più di tremila persone finite in ospedale durante la settimana successiva a un cambio dell’ora con quasi 12mila ricoverate per lo stesso motivo due settimane prima o dopo quella della transizione.

I dati
Il rischio di ictus ischemico è risultato maggiore dell’8% durante i primi due giorni dopo il cambio, mentre dal terzo giorno torna normale. Una possibile causa, spiegano gli esperti, potrebbe essere la reazione alla modifica del ritmo circadiano, l’orologio interno del corpo. “Studi precedenti – scrivono gli autori – hanno mostrato che interferenze con il ritmo circadiano della persona, aumentano il rischio di ictus ischemico”. Diversi studi hanno cercato di verificare l’effetto del cambio dell’ora sull’organismo. La ‘perdita’ di un’ora di sonno sembrerebbe legata a un aumento anche del rischio di infarto, che però viene recuperato da una diminuzione quando le lancette vanno un’ora indietro.

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