
La ricerca
Gli studiosi hanno esaminato 54 bambini da cinque a otto anni di etĂ , e 51 genitori, 46 madri e cinque padri. Le abilitĂ in matematica sono state stabilite utilizzando il Woodcock-Johnson III Tests of Achievement, un test apposito. In piĂą, i bambini hanno completato altri tre test progettati per misurare le loro capacitĂ nei calcoli matematici e nel richiamare alla mente i numeri di base. I genitori, invece, hanno compilato un test aggiuntivo sull’abilitĂ e la scioltezza nel risolvere quesiti matematici.
Dai risultati è emerso un trasferimento netto di abilitĂ Â matematiche da genitore a figlio, in particolare in alcune aree chiave, come ad esempio il senso intuitivo dei numeri, cioè quella capacitĂ che ci porta subito a dire che 20 oggetti sono piĂą di 10. “Crediamo che il rapporto tra le capacitĂ in matematica di un genitore e quelle di un bambino possa essere una combinazione di trasmissione ereditaria e fattori di tipo ambientale -spiega Melissa E. Libertus, una delle autrici della ricerca- siamo ansiosi di svolgere ulteriori studi che esamineranno in modo esplicito il grado in cui i genitori passano tratti genetici chiave e creano un ambiente in casa che favorisce apprendimento”.
