Avere il ‘Sole come amico’ ecco le 10 regole fondamentali

shutterstock_130281278Primo caldo, primi bagni di sole. Ma attenzione, se all’apparenza è così piacevole, in realtà la pelle potrebbe risentirne non poco. Per questo è fondamentale seguire le 10 “regole d’oro” promosse dalla campagna nazionale di prevenzione del melanoma “Il Sole come amico”.

  • Evitare l’esposizione eccessiva e le conseguenti scottature se si ha un fototipo I (capelli biondo-rossi occhi e carnagione chiari e lentiggini) o II (capelli biondo-castani, occhi e carnagione chiari e lentiggini).
  • Esporsi gradualmente per consentire alla pelle di sviluppare una naturale abbronzatura.
  • Evitare di esporsi durante le ore centrali della giornata.
  • Proteggere i bambini dalle scottature ed evitare l’esposizione solare diretta dei neonati fino a 1 anno.
  • Proteggere in modo particolare alcune sedi corporee come naso, labbra, orecchie, collo, scollato, spalle, cuoio capelluto.
  • Utilizzare indumenti e accessori per proteggersi dai danni del sole come cappello con visiera, camicia e occhiali da sole con filtro UV 100%.
  • Approfittare dell’ombra naturale di alberi, tettoie, ombrelloni.
  • Applicare le creme fotoprotettive in dosi adeguate e per più volte durante l’esposizione.
  • Evitare l’utilizzo delle lampade artificiali per abbronzarsi.

Dai dati epidemiologici emerge chiaramente che il rischio di tumore alla pelle è più frequente in chi si scotta spesso. “L’abbronzatura graduale – spiega Ignazio Stanganelli, Responsabile del Centro clinico-sperimentale di Oncologia dermatologica dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori – riduce il rischio di scottature solari. Si dovrebbe cominciare da un’esposizione di 45/60 minuti il primo giorno aumentando ogni giorno il tempo di esposizione fino a ottenere in 15-20 giorni di esposizione solare un’abbronzatura uniforme e duratura. L’utilizzo di creme solari facilita questo obiettivo”.

Non solo: le scottature solari in età pediatrica aumentano il rischio di sviluppare melanoma in età adulta. “I neonati – continua – pur avendo un numero di melanociti pari agli adulti, hanno la pelle molto più sottile, pertanto più sensibile al danno da UV”. Di qui l’indicazione di non esporli mai direttamente al sole. Importante poi indossare sempre gli occhiali da sole. “La prolungata esposizione degli occhi alla luce del sole – sottolinea Stanganelli – può favorire la formazione di cataratte, mentre alti livelli di luce visibile ad alta energia possono essere legati alla degenerazione maculare in età avanzata”.

Infine un appello: attenzione all’uso indiscriminato delle lampade. Dal 2009 l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera anche le radiazioni ultraviolette artificiali come carcinogeni tanto che dal 2011 in Italia l’uso delle lampade abbronzanti è vietato alle persone più vulnerabili come i ragazzi sotto i 18 anni, le donne in stato di gravidanza, i soggetti che in precedenza hanno sviluppato un tumore maligno della pelle. “Le radiazioni UV artificiali – conclude l’esperto – hanno un effetto additivo alle radiazioni solari: 20 minuti di esposizione artificiale corrispondono ad una giornata di sole in pieno agosto”.

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