Asma: chat video con gli specialisti aiutano i bambini a gestire la malattia

asma - bpco(Reuters Health) – Chat video con gli specialisti potrebbero aiutare i bambini con asma che vivono lontani dalle strutture ospedaliere nella gestione della patologia. A questa conclusone è giunto un esperimento condotto da alcuni ricercatori americani.
Il team di ricerca ha offerto a bambini che vivevano a circa 70-150 miglia di distanza dal Children’s Mercy Hospital di Kansas City la possibilità di scegliere se recarsi presso questo ospedale o se essere controllati con esami virtuali in cliniche vicino a casa. Dopo sei mesi, tutti i bimbi hanno avuto un leggero miglioramento dei sintomi di asma, anche se questo non è stato abbastanza significativo per escludere la possibilità che fosse dovuto al caso.
“La nostra più grande preoccupazione era se la cura erogata dalla telemedicina sarebbe stata in qualche modo inferiore alle visite di persona, portando a outcome peggiori”, spiega l’autore principale dello studio Jay Portnoy, direttore della divisione di allergia, asma e immunologia dell’ospedale di Kansas City. “Noi non vogliamo sacrificare la qualità per la comodità – precisa Portnoy – Siamo stati in grado di dimostrare che la qualità delle cure e i risultati sono stati gli stessi quando i bambini sono stati visitati in entrambi i metodi”.

L’esperimento
Per valutare l’efficacia delle cure a distanza note come telemedicina, Portnoy e colleghi hanno esaminato i risultati di 100 bambini che si erano sottoposti agli esami di persona e di 69 che avevano invece scelto gli esami video. Dopo gli esami iniziali, le famiglie sono state invitate a portare i bimbi alle visite di follow-up dopo un mese e di nuovo a sei mesi. Un totale di 34 bambini ha completato tutti e tre gli esami di persona, così come 40 piccoli nel gruppo di telemedicina.
Per le sessioni di telemedicina, un infermiere o un terapista della respirazione ha visitato i bambini in una clinica. Oltre alle videocamere operative, questi assistenti hanno usato anche stetoscopi digitali e otoscopi per aiutare i medici a distanza ad ascoltare il cuore e polmoni dei bambini e vedere le loro orecchie e i nasi.
Nelle survey, le famiglie che hanno partecipato allo studio hanno detto che era più facile per loro vedere un medico in una clinica locale, evitando di guidare per quattro o cinque ore per raggiungere l’ospedale. I pazienti si sono detti generalmente soddisfatti della cura, grazie agli esami di video.

I limiti dello studio
Oltre alle dimensioni ridotte, altre limitazioni dello studio includono l’alto tasso di abbandono e il fatto che i partecipanti non sono stati assegnati in modo casuale ai diversi gruppi di trattamento, notano gli stessi autori negli Annals of Allergy, Asthma and Immunology. Anche così, “i risultati suggeriscono che la telemedicina potrebbe offrire un’assistenza supplementare per i bambini che vivono lontano dagli specialisti”, sostiene David Stukus, un ricercatore di asma pediatrica al Nationwide Children’s Hospital di Columbus, che non è stato coinvolto nello studio. “È importante stabilire la cura con una visita di persona inizialmente, soprattutto quando si effettua una nuova diagnosi – ricorda Stukus- Tuttavia, la telemedicina avrà un ruolo importante per la gestione continua delle malattie croniche, in particolare quando i pazienti hanno un accesso limitato alle cure”.
“Anche se la tecnologia permette alle famiglie di parlare con i medici su Skype comodamente da casa, le attrezzature specializzate sono ancora necessarie per eseguire un esame completo”, osserva Todd Mahr, allergologo pediatrico del Gundersen Health System di La Crosse. “L’errore che la maggior parte delle persone compie è pensare che sia solo una o visita a voce o al ‘telefono’ – continua Mahr, che non è stato coinvolto nello studio – Ma non è questo non è il caso. I controlli di telemedicina possono, tuttavia, eliminare lo stress di un lungo viaggio in auto in un luogo sconosciuto e permettere ai bambini di ottenere cure da un medico familiare in una clinica locale “-

Fonte: Asthma and Immunology 

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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