Apnea ostruttiva del sonno responsabile dell’assottigliamento delle ossa del cranio

(Reuters Health) – L’apnea ostruttiva del sonno (OSA – obstructive cleep apnea) sarebbe associata ad assottigliamento delle ossa del cranio, che a sua volta sarebbe collegata a perdite di liquido cefalorachidiano. A evidenziarlo è stata una ricerca pubblicata su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery e guidata da Rick Nelson, dell’Indiana University di Indianapolis.

L’obesità è generalmente associata a un aumentato rischio di perdita spontanea di liquido cefalorachidiano a livello del cranio ed è il fattore di rischio modificabile più comune per l’OSA. I pazienti con perdita spontanea del liquido cerebrospinale hanno anche assottigliamento delle ossa craniche senza assottigliamento di quelle extracraniche, come gli zigomi. Per la ricerca, tra i pazienti di età compresa tra 40 e 60 anni, quelli con OSA avevano un cranio significativamente più sottile, 2,47 millimetri di media, rispetto a quelli senza OSA, 2,73 millimetri. In particolare, poi, tra nove pazienti con spessore delle ossa del cranio di 2,24 millimetri e che avevano avuto una perdita spontanea di liquidi cefalorachidiano, lo spessore sarebbe stato significativamente più sottile rispetto ai pazienti senza OSA, ma non significativamente diversa rispetto a quelli che soffrivano di apnee. Anche le ossa della base del cranio sarebbero state significativamente più sottili tra i pazienti con OSA, 4,32 millimetri, rispetto a quelli senza OSA, 5,03 millimetri. Mentre lo spessore dello zigomo non differiva in modo significativo tra i due gruppi.

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“I pazienti che hanno avuto una perdita spontanea del liquido cefalorachidiano avrebbero il cranio di circa il 22-25% più sottile del normale”, ha spiegato Nelson. E il gruppo con OSA “dimostra un assottigliamento del 10%, circa 0,3 millimetri, rispetto ai controlli”, ha sottolineato l’esperto che ha ipotizzato che “nel corso del tempo l’OSA conduca al continuo assottigliamento della base cranica e, alla fine, alla pedita di liquido cefalorachidiano”. “Questo suggerisce che l’OSA sta causando alcuni processi intracranici come aumento della pressione intracranica, ipossia o qualche altro meccanismo che porta il cranio ad assottigliarsi”, ha evidenziato Nelson. Per questo, i pazienti a rischio dovrebbero sottoporsi a screening per valutare se soffrono di apnee, dannose per cuore e polmoni e che potrebbe portare a cambiamenti intracranici che portano all’assottigliamento del cranio, ha concluso l’esperto.

Secondo Phillip Huyett, del Medical Center dell’Università di Pittsburgh, “sebbene questo studio non stabilisca una relazione causale, fornisce le prime evidenze che l’OSA da moderata a grave è legata all’assottigliamento della base laterale del cranio”. “Sarebbe interessante – ha proseguito – seguire questa coorte di pazienti per dimostrare che l’assottigliamento è effettivamente progressivo e si traduce in perdite spontanee di liquido cefalorachidiano”. Infine, “l’ultima domanda è se il trattamento dell’OSA prevenga o meno le modifiche ossee a livello del cranio”, ha spiegato Huyett, che non era coinvolto nello studio. Un metodo per capire definitivamente se c’è un nesso di casualità tra le apnee e l’assottigliamento del cranio.

Fonte: JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery
di Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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