
La ricerca
Gli studiosi hanno preso in esame 78 persone, dai 18 ai 65 anni, che soffrivano di ansia, depressione o entrambi i disturbi. E’ stato somministrato loro un questionario relativo al sonno nell’ultimo mese ed è stato anche utilizzato uno strumento apposito chiamato actigrafo, da cui è risultato che vi erano dei disturbi, primo fra tutti l’insonnia.
Con una risonanza magnetica funzionale sono state osservate le reazioni dei partecipanti a livello cerebrale mentre guardavano immagini di violenza, di guerra, ma veniva chiesto loro di non cercare di controllarsi o di “rivalutare” quello che avevano visto in una luce più positiva.
Dai risultati è emerso che vi era una maggiore attività nella corteccia cingolata anteriore dorsale in coloro che avevano un sonno meno buono, sinonimo del fatto che quest’area del cervello doveva lavorare di più per contrastare una visione negativa quando veniva loro richiesto.
