
Lo studio
Per indagare sulla questione, Kirk J. Hogan e colleghi della University of Wisconsin-Madison School of Medicine e Public Health, hanno utilizzato i dati, contenuti nel registro, di 964 pazienti di mezza età senza problemi cognitivi, 212 dei quali sottoposti a intervento chirurgico nei cinque anni precedenti la prima valutazione cognitiva, e 130 che erano stati sottoposti a un intervento chirurgico durante i quattro anni successivi alla prima valutazione, quando è stata effettuata una seconda valutazione cognitiva.
I risultati
La chirurgia tra la prima e la seconda valutazione è stata associata a una significativa diminuzione della memoria recente, senza interazioni con lo stato di APOE epsilon4 o altri fattori di rischio ereditabili. I punteggi ridotti della memoria recente erano significativamente associati al numero di operazioni subite nei nove anni precedenti per i 130 partecipanti che erano stati operati tra la prima e la seconda visita e il declino della memoria di lavoro era associato a operazioni cumulative piĂą lunghe e con un migliore stato fisico. La chirurgia interventistica non è stata associata a cambiamenti nella funzione esecutiva. Le riduzioni della velocitĂ cognitiva e della flessibilitĂ erano indipendentemente associate ad un peggiore stato fisico, ma non al numero di operazioni. “Nel loro insieme, questi dati suggeriscono che i pazienti che sono stati sottoposti a un intervento chirurgico e a un’anestesia hanno maggiori probabilitĂ di andare incontro ad alterazioni delle performance nei test neuropsicologici riguardanti la memoria e la funzione esecutiva, un’associazione che potrebbe essere causale”, hanno concluso i ricercatori. “Man mano che i dati neuropsicologici delle successive visite e registrazioni WRAP per successivi interventi chirurgici verranno acquisiti, sarĂ possibile perfezionare i dati attuali e testare le conseguenze di ulteriori fattori di rischio perioperatorio su una gamma ampliata di indici di invecchiamento cognitivo”, hanno aggiunto.
Fonte: Anestesia
di Staff Reuters
(Versione italiana Quotidiano SanitĂ / Popular Science)
