Allergie nei bambini: in 1 caso su 10 è colpa dell’ambrosia

Da cibo degli Dei a pianta infestante. Sull’Olimpo non sarebbero tanto contenti del declassamento, fatto sta che in soli 25 anni, è diventata la causa di una allergia di un bambino su dieci. L’ambrosia, che secondo uno studio su Nature Climate Change nei prossimi 50 anni diventerà sempre più endemica in Europa, ha ormai colonizzato il nord Italia, e sta scendendo verso sud, un “cammino” che si riflette negli accessi agli ambulatori degli ospedali tra luglio e settembre, il periodo di fioritura. “Ci sono aree dell’Italia dove ormai il 10% della popolazione è allergico all’ambrosia”, spiega Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù di Roma.

“I bambini lo diventano nell’età scolare, tuttavia se si cercano le sensibilizzazioni anche nei più piccoli si iniziano a trovare. La pianta ormai si trova in tutto il nord, ma anche a Roma cominciamo a vedere un certo numero di casi, superiore al 3% del totale”. I cambiamenti climatici, con le giornate più calde e la maggiore quantità di CO2 nell’atmosfera che favorisce la produzione di pollini, rischiano di aumentare sia il numero di pazienti che la gravità delle crisi. A questo si aggiunge lo smog che, come per tutte le altre piante, ha effetti sia quantitativi che qualitativi, aumentando la quantità di allergeni in atmosfera.

“La difesa è tattica e strategica – spiega Fiocchi – Quella tattica è superare la stagione o scappando via dalle zone dove l’ambrosia è presente, e questo si può fare visto che la fioritura coincide con le grandi vacanze italiane, oppure proteggendosi con farmaci che facciano in modo che il contatto tra polline e mucose non determini l’infiammazione. La difesa strategica è invece a lungo termine, e si chiama desensibilizzazione. Questo funziona negli adulti ma ancora di più nei bambini, e consiste nel prendere dosi graduali crescenti di ambrosia. Dopo alcuni anni l’allergia non si presenta più, i bambini non hanno più i sintomi”. Chi è allergico all’ambrosia, spiega Gianluigi Marseglia del direttivo della Società Italiana di Allergologia Pediatrica (Siaip), potrebbe essere sensibile anche ad alcuni cibi. “Alcuni componenti molecolari dell’ambrosia sono in comune con determinati alimenti – spiega -, fra cui carota, banana, anguria, sedano. Gli allergici all’ambrosia, oltre ai sintomi respiratori, posso avere anche sintomi in bocca, come il gonfiore della lingua”.

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