
Apparentemente innocuo, il pesce palla maculato si riconosce per la pelle senza squame e per due grandi denti molto taglienti, informa l’Ispra; il primo esemplare in acque italiane era stato già rinvenuto nel 2013 a Lampedusa e da allora sono state ricevute altre segnalazioni provenienti dalla stessa Lampedusa, ma anche dalla costa meridionale della Sicilia e dalla Puglia; alcuni esemplari sono stati catturati anche in Croazia e Spagna.
Il pesce palla, aggiunge l’Ispra, rappresenta oggi un serio problema ecologico ed economico in Paesi come Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Israele e Egitto. Qui, infatti, a causa del consumo delle sue carni, si sono registrati diversi casi di intossicazione, alcuni dei quali, fortunatamente rari, letali in quanto la tossina presente nel pesce mantiene il suo effetto anche dopo la cottura. Per tanto, conclude l’Ispra, la normativa italiana ne vieta la commercializzazione.
