Page 34 - SALUTE ORALE - Popsci
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CAVO ORALE - LA SALUTE INIZIA QUI
lesione localizzata e confinata, la sopravvivenza a 5 Fattori di rischio dell’enzima L-lattato deidrogenasi nella saliva è mol-
anni aumenta fino a circa l’80%, mentre i tumori con per lo sviluppo to più alto nei pazienti affetti da carcinoma orale a
metastasi la riducono al 20% circa. In media, la so- di un tumore della cellule squamose rispetto ai pazienti sani”.
pravvivenza a cinque anni è inferiore al 50%: meno bocca e del collo Le persone da tenere principalmente sotto con-
di un paziente su due. trollo sono gli individui di età superiore ai 45 anni
Ciò significa che l’unica vera speranza consiste nello Età: > 40 anni e principalmente uomini (i tumori sono dieci volte
scoprire quanto prima possibile il tumore ed aggre- Fumo e alcool più frequenti negli uomini che nelle donne). Que-
dirlo finché è ancora piccolo. Fattori genetici sti soggetti dovrebbero sottoporsi ad un controllo
Il ritardo della diagnosi è dovuto principalmente a Immunodepressione odontoiatrico almeno una volta l’anno, soprattutto
tre fattori: il ritardo con cui il paziente si rivolge ad acquisita se il loro stile di vita può essere considerato ad alto
un medico, il ritardo con cui l’odontoiatra esegue una Agenti virali (es. rischio per l'insorgenza di una neoplasia orale. Natu-
diagnosi corretta e, infine, il ritardo con cui vengono HPV-16 e/o HPV-18) ralmente il fumo di sigaretta è un fattore di rischio:
prestate le cure necessarie. il consumo di più di 20 sigarette al giorno determina
Il ritardo diagnostico da parte di pazienti e medici una probabilità di sviluppare un tumore della boc- shutterstock (3)
può essere causato da diverse cattive abitudini: per ca cinque volte maggiore rispetto ai non fumatori.
esempio, la tendenza ad attribuire qualsiasi lesione Del resto, si tratta di un’informazione abbastanza
presente nella bocca ad una generica infiammazio- scontata: il tabacco contiene diverse molecole can-
ne di natura batterica. Inoltre, le lesioni non dolorose cerogene, come il benzopirene, diversi idrocarburi
(situazione tipica delle neoplasie allo stadio iniziale) policiclici aromatici e le nitrosamine tabacco speci-
vengono generalmente sottovalutate, perché il pa- fiche, che possono causare direttamente lo sviluppo
ziente ritiene sempre che “se non fa male non è un di una grande varietà di tumori. Tali molecole sono
problema”. Inoltre, chi porta una protesi dentaria in grado di agire sul DNA inducendo una mutazione
tende anche ad attribuire ad essa tutte le eventuali dei geni coinvolti nell’eziopatogenesi del carcinoma
lesioni presenti nella propria bocca. a cellule squamose della regione testa-collo.
Uno dei problemi è anche la scarsa abitudine di auto
esaminare la propria bocca e, la maggioranza delle
persone, osserva soltanto le zone più facili da vede-
re, come la lingua o la parte anteriore delle gengive.
Come se non bastasse, le persone a maggiore rischio
(fumatori, consumatori di alcool, persone con sca-
denti cure dentarie e protesi non adeguate, portatori
di una malattia infiammatoria cronica della bocca
come il lichen orale, portatori di lesioni precancero-
se) tendono anche a non sottoporsi a controlli presso
un odontoiatra.
Ma che cosa dovrebbe fare un odontoiatra, quando
sa di avere un paziente a rischio di tumore orale? Ve-
rificare se il tumore esista, innanzitutto. Al momen-
to, sono tre le zone considerate “predisposte” allo svi-
luppo delle neoplasie: il pavimento orale, la porzione
ventro-laterale della lingua ed il complesso costitu-
ito da palato molle e regione amigdaloglosso-pala-
tina. Ad una ispezione della bocca, la neoplasia può
presentarsi come una zona ulcerata, come un nodu-
lo, come una massa più o meno dura nell’ambito dei
tessuti molli oppure anche come un’escrescenza.
La ricercatrice Audrey D’Cruz della Nitte University
di Mangalore in India, ha verificato che “la quantità
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lesione localizzata e confinata, la sopravvivenza a 5 Fattori di rischio dell’enzima L-lattato deidrogenasi nella saliva è mol-
anni aumenta fino a circa l’80%, mentre i tumori con per lo sviluppo to più alto nei pazienti affetti da carcinoma orale a
metastasi la riducono al 20% circa. In media, la so- di un tumore della cellule squamose rispetto ai pazienti sani”.
pravvivenza a cinque anni è inferiore al 50%: meno bocca e del collo Le persone da tenere principalmente sotto con-
di un paziente su due. trollo sono gli individui di età superiore ai 45 anni
Ciò significa che l’unica vera speranza consiste nello Età: > 40 anni e principalmente uomini (i tumori sono dieci volte
scoprire quanto prima possibile il tumore ed aggre- Fumo e alcool più frequenti negli uomini che nelle donne). Que-
dirlo finché è ancora piccolo. Fattori genetici sti soggetti dovrebbero sottoporsi ad un controllo
Il ritardo della diagnosi è dovuto principalmente a Immunodepressione odontoiatrico almeno una volta l’anno, soprattutto
tre fattori: il ritardo con cui il paziente si rivolge ad acquisita se il loro stile di vita può essere considerato ad alto
un medico, il ritardo con cui l’odontoiatra esegue una Agenti virali (es. rischio per l'insorgenza di una neoplasia orale. Natu-
diagnosi corretta e, infine, il ritardo con cui vengono HPV-16 e/o HPV-18) ralmente il fumo di sigaretta è un fattore di rischio:
prestate le cure necessarie. il consumo di più di 20 sigarette al giorno determina
Il ritardo diagnostico da parte di pazienti e medici una probabilità di sviluppare un tumore della boc- shutterstock (3)
può essere causato da diverse cattive abitudini: per ca cinque volte maggiore rispetto ai non fumatori.
esempio, la tendenza ad attribuire qualsiasi lesione Del resto, si tratta di un’informazione abbastanza
presente nella bocca ad una generica infiammazio- scontata: il tabacco contiene diverse molecole can-
ne di natura batterica. Inoltre, le lesioni non dolorose cerogene, come il benzopirene, diversi idrocarburi
(situazione tipica delle neoplasie allo stadio iniziale) policiclici aromatici e le nitrosamine tabacco speci-
vengono generalmente sottovalutate, perché il pa- fiche, che possono causare direttamente lo sviluppo
ziente ritiene sempre che “se non fa male non è un di una grande varietà di tumori. Tali molecole sono
problema”. Inoltre, chi porta una protesi dentaria in grado di agire sul DNA inducendo una mutazione
tende anche ad attribuire ad essa tutte le eventuali dei geni coinvolti nell’eziopatogenesi del carcinoma
lesioni presenti nella propria bocca. a cellule squamose della regione testa-collo.
Uno dei problemi è anche la scarsa abitudine di auto
esaminare la propria bocca e, la maggioranza delle
persone, osserva soltanto le zone più facili da vede-
re, come la lingua o la parte anteriore delle gengive.
Come se non bastasse, le persone a maggiore rischio
(fumatori, consumatori di alcool, persone con sca-
denti cure dentarie e protesi non adeguate, portatori
di una malattia infiammatoria cronica della bocca
come il lichen orale, portatori di lesioni precancero-
se) tendono anche a non sottoporsi a controlli presso
un odontoiatra.
Ma che cosa dovrebbe fare un odontoiatra, quando
sa di avere un paziente a rischio di tumore orale? Ve-
rificare se il tumore esista, innanzitutto. Al momen-
to, sono tre le zone considerate “predisposte” allo svi-
luppo delle neoplasie: il pavimento orale, la porzione
ventro-laterale della lingua ed il complesso costitu-
ito da palato molle e regione amigdaloglosso-pala-
tina. Ad una ispezione della bocca, la neoplasia può
presentarsi come una zona ulcerata, come un nodu-
lo, come una massa più o meno dura nell’ambito dei
tessuti molli oppure anche come un’escrescenza.
La ricercatrice Audrey D’Cruz della Nitte University
di Mangalore in India, ha verificato che “la quantità
34 / SALUTE ORALE