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ciando a danneggiare vene e arterie. iatrico, altrimenti si rischia di avere abbiano già un rischio cardiovascola-
Questo metodo è stato suggerito da valori falsati nei marker biologici per re molto alto, che non subirebbe un
Barbara Noack dell’Università di Buf- le infiammazioni. ulteriore significativo potenziamento
falo nel 2001 e ribadito anche nel 2012 legato alla parodontite. Altri fattori di
da Renuka Ramamoorthy dell’Istitu- La questione è: come può un odonto- rischio sono l’ipertensione e l’obesità.
to di Ricerche dentali di Namakkal iatra agire per ridurre i rischi di ma- In queste categorie di persone, quindi,
(India). Ad ogni modo, al momento lattie cardiovascolari? Innanzitutto, il rischio cardiovascolare aumenta in
l’utilizzo della PCR non fa parte delle verificando se la situazione del pa- presenza di una parodontite e proprio
raccomandazioni per il trattamento ziente può condurre ad un aumento per questo la presenza di tale condi-
parodontale, e si ritiene più che suffi- del pericolo. L’esame clinico di routine zione viene tenuta in considerazione
ciente la semplice osservazione. può identificare tramite il sondaggio per il calcolo del punteggio di Framin-
C’è anche da dire che i trattamenti per parodontale la presenza di parodon- gham, utilizzato per stimare il rischio
la parodontite provocano un aumen- tite, ed il rischio di disturbi cardiova- di insorgenza di disturbi cardiovasco-
to, seppur temporaneo, dell’infiamma- scolari aumenta in modo significativo. lari.
zione. Secondo lo studio pubblicato Abbastanza semplice, dunque. È im-
nel 2013 da Maurizio Tonetti ed altri portante capire, però, di quale rischio Se un odontoiatra diagnostica una
ricercatori dello University College stiamo parlando: il rischio maggiore è parodontite severa in un paziente a
London Hospitals, l’effetto infiamma- rappresentato dai disturbi cerebrova- rischio di disturbi cardiovascolari, do-
torio dei trattamenti, dovuto in parte scolari ed in secondo luogo dalle co- vrebbe consigliargli una visita presso
al trauma dell’intervento ed in parte ai ronaropatie. Il rischio è più alto negli un cardiologo od almeno suggerirgli
farmaci somministrati, scompare nel individui maschi con una età inferiore di parlarne con il proprio medico. Per
giro di 24-48 ore. Questo vuol dire che, ai 65 anni e aumenta nei pazienti con quanto riguarda le terapie odontoia-
nel caso si vogliano eseguire degli esa- diagnosi di diabete. È visibile anche triche, devono naturalmente essere
mi del sangue, è opportuno attendere un aumento nei non fumatori, que- eseguiti tutti gli interventi necessari a
almeno 48 ore dall’intervento odonto- sto perché si suppone che i fumatori risolvere la situazione nel minore tem-
po possibile, onde evitare il prolungar-
si dell’infiammazione. In particolare, è
inutile l’utilizzo di antibiotici se non
viene prima eliminato il biofilm che
protegge i batteri dall’azione farma-
cologica. La federazione europea di
parodontologia consiglia innanzitutto
di ripristinare l’igiene orale e procede-
re all’ablazione del tartaro. La racco-
mandazione, però, è di eseguire sedute
multiple poco intense, piuttosto che
una unica seduta molto intensa.
Nel caso i pazienti si sottopongano,
poi, ad un trattamento cardiologi-
co non sono state evidenziate in-
terferenze con la salute orale o con
i trattamenti odontoiatrici. Anzi, i
farmaci prescritti come terapia per
risolvere situazioni di rischio cardio-
vascolare come acido acetilsalicilico,
acido ascorbico, e vitamina D sembre-
rebbero migliorare anche la cura delle
parodontiti.

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