Page 46 - SALUTE ORALE - Popsci
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Malattie cardiovascolari
Al momento non possiamo indicare Gli ateromi o placche aterosclerotiche, sono degli aggregati
uno o più batteri in modo specifico di grassi, proteine e tessuto fibroso che si accumulano nelle
come responsabili dei problemi car- arterie. Quando diventano troppo grandi ostruiscono il
diovascolari. Fra questi è però degno normale flusso sanguigno. Questo, ovviamente, può portare
di nota il Porphyromonas Gingivalis. o ad un’ischemia dell’area rifornita dall’arteria in questione
I danni vascolari sono causati dalle (dunque un ictus od un infarto) o, addirittura, alla rottura del
infiammazioni da essi prodotte a li- vaso stesso. È un po’ come infilare un sasso molto grande in
vello della placca arteriosclerotica e un tubo di gomma: tutto ciò che si trova oltre il sasso rimane
delle cellule endoteliali e non tanto all’asciutto, e se continuiamo ad iniettare acqua nel tubo, prima
dalle specifiche infezioni. L’infezione è o poi questo si romperà sotto effetto della pressione del liquido.
di per se stessa poco influente, ciò che
conta è l’infiammazione che ne deriva cerebrale o polmonare con gravi con- Per valutare che la terapia proceda
anche a causa della conseguente ri- seguenze per il paziente. È importan- correttamente è sufficiente l’osserva-
sposta immunitaria del corpo umano. te inoltre ricordare che gli emboli in zione del paziente. Negli ultimi anni,
La risposta infiammatoria generata, questione contengono microrganismi, tuttavia, è stato proposto l’utilizzo
non solo favorirebbe la formazione e con il conseguente rischio di svilup- dell’esame della Proteina C Reattiva
la maturazione dell’ateroma ma an- pare, ad esempio ascessi cerebrali o come strumento diagnostico per le
che la sua esacerbazione, poiché gli endocarditi. infiammazioni parodontali. Se la con-
anticorpi prodotti dal sistema immu- La cura tempestiva delle parodonti- centrazione di PCR nel sangue rientra
nitario risponderebbero all’infezio- ti potrebbe quindi ridurre (anche se nella norma significa che l’infezione è
ne innescando l’arrivo dei macrofagi purtroppo non annullare) il rischio ormai debellata. Invece, se il valore è
in corrispondenza della placca ed di una infiammazione sistemica che superiore a 40 mg per litro è evidente
aumentando di conseguenza le di- possa poi coinvolgere queste placche che l’infezione parodontale è ancora
mensioni della placca stessa. Questo ateromasiche, in fondo è soprattutto diffusa e, probabilmente, i batteri sono
comportamento è stato descritto dal una questione di tempo. riusciti ad entrare in circolo comin-
dottor Peter Libby dell’Ospedale Bri-
gham di Boston per il Citomegalovi-
rus e la Chlamydia pneumoniae e si
ritiene che lo stesso meccanismo pos-
sa essere attivato anche da altri agenti
infettivi. Inoltre, attraverso una rea-
zione crociata tra anticorpi (che pro-
muovono una risposta Th1), cellule en-
doteliali e colesterolo LDL, è possibile
che le risposte immunitarie adattative
potenzino la risposta infiammatoria,
innescando un circolo vizioso.
Tutto ciò, ovviamente, non è scevro
da importanti e ulteriori rischi per
il paziente. Oltre all’ostruzione del
vaso interessato per l’accrescimento
e l’infiammazione della placca atero-
masica, un altro importante fattore
da tenere in considerazione è rappre-
sentato dal possibile distacco di parte
dell’ateroma e creazione di emboli che
possono viaggiare nella circolazione
fino ad andare ad ostruire un altro
vaso ad esempio a livello cardiaco,
46 / SALUTE ORALE
Al momento non possiamo indicare Gli ateromi o placche aterosclerotiche, sono degli aggregati
uno o più batteri in modo specifico di grassi, proteine e tessuto fibroso che si accumulano nelle
come responsabili dei problemi car- arterie. Quando diventano troppo grandi ostruiscono il
diovascolari. Fra questi è però degno normale flusso sanguigno. Questo, ovviamente, può portare
di nota il Porphyromonas Gingivalis. o ad un’ischemia dell’area rifornita dall’arteria in questione
I danni vascolari sono causati dalle (dunque un ictus od un infarto) o, addirittura, alla rottura del
infiammazioni da essi prodotte a li- vaso stesso. È un po’ come infilare un sasso molto grande in
vello della placca arteriosclerotica e un tubo di gomma: tutto ciò che si trova oltre il sasso rimane
delle cellule endoteliali e non tanto all’asciutto, e se continuiamo ad iniettare acqua nel tubo, prima
dalle specifiche infezioni. L’infezione è o poi questo si romperà sotto effetto della pressione del liquido.
di per se stessa poco influente, ciò che
conta è l’infiammazione che ne deriva cerebrale o polmonare con gravi con- Per valutare che la terapia proceda
anche a causa della conseguente ri- seguenze per il paziente. È importan- correttamente è sufficiente l’osserva-
sposta immunitaria del corpo umano. te inoltre ricordare che gli emboli in zione del paziente. Negli ultimi anni,
La risposta infiammatoria generata, questione contengono microrganismi, tuttavia, è stato proposto l’utilizzo
non solo favorirebbe la formazione e con il conseguente rischio di svilup- dell’esame della Proteina C Reattiva
la maturazione dell’ateroma ma an- pare, ad esempio ascessi cerebrali o come strumento diagnostico per le
che la sua esacerbazione, poiché gli endocarditi. infiammazioni parodontali. Se la con-
anticorpi prodotti dal sistema immu- La cura tempestiva delle parodonti- centrazione di PCR nel sangue rientra
nitario risponderebbero all’infezio- ti potrebbe quindi ridurre (anche se nella norma significa che l’infezione è
ne innescando l’arrivo dei macrofagi purtroppo non annullare) il rischio ormai debellata. Invece, se il valore è
in corrispondenza della placca ed di una infiammazione sistemica che superiore a 40 mg per litro è evidente
aumentando di conseguenza le di- possa poi coinvolgere queste placche che l’infezione parodontale è ancora
mensioni della placca stessa. Questo ateromasiche, in fondo è soprattutto diffusa e, probabilmente, i batteri sono
comportamento è stato descritto dal una questione di tempo. riusciti ad entrare in circolo comin-
dottor Peter Libby dell’Ospedale Bri-
gham di Boston per il Citomegalovi-
rus e la Chlamydia pneumoniae e si
ritiene che lo stesso meccanismo pos-
sa essere attivato anche da altri agenti
infettivi. Inoltre, attraverso una rea-
zione crociata tra anticorpi (che pro-
muovono una risposta Th1), cellule en-
doteliali e colesterolo LDL, è possibile
che le risposte immunitarie adattative
potenzino la risposta infiammatoria,
innescando un circolo vizioso.
Tutto ciò, ovviamente, non è scevro
da importanti e ulteriori rischi per
il paziente. Oltre all’ostruzione del
vaso interessato per l’accrescimento
e l’infiammazione della placca atero-
masica, un altro importante fattore
da tenere in considerazione è rappre-
sentato dal possibile distacco di parte
dell’ateroma e creazione di emboli che
possono viaggiare nella circolazione
fino ad andare ad ostruire un altro
vaso ad esempio a livello cardiaco,
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