Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Biomedicina dell’Università di Basilea ha ora scoperto che la perdita del gene della neurofibromina 1 (NF1) porta a una ridotta risposta all’alpelisib, un inibitore di PI3K approvato da alcuni anni in Svizzera per il trattamento del carcinoma…
LeggiCanale Medicina: Tumore al seno
Tumore al seno: serve protezione da radiazioni ionizzanti sul lavoro in ospedale
Le donne che lavorano nel settore sanitario e sono regolarmente esposte alle radiazioni dei raggi X e di altre procedure di imaging hanno bisogno di una migliore protezione dalle radiazioni ionizzanti per ridurre al minimo il rischio di sviluppare il cancro al seno, secondo…
LeggiAssociazione tra densità del seno e rischio di cancro in donne con più di 65 anni
I risultati di uno studio pubblicato dalla rivista JAMA Oncology suggeriscono che la densità del seno è associata ad un aumentato rischio di carcinoma mammario invasivo tra le donne di età pari o superiore a 65 anni. Quindi, secondo gli autori, la densità del…
LeggiDerivati pirazolici di piridina e naftiridina: agenti proapoptotici nel cancro
I derivati pirazolo-piridina e pirazolo-naftiridina sono stati studiati contro le cellule del cancro cervicale (HeLa) e del cancro al seno (MCF-7). In uno studio pubblicato dalla rivista Scientific Reports, i ricercatori osservano che i composti attivi 5j e 5k possono essere utilizzati come candidati…
LeggiCancro al seno: effetto di varianti germinali patogene in 9 geni di rischio
I risultati di uno studio caso-controllo pubblicato di recente dalla rivista JAMA Oncology suggeriscono che le varianti in nove geni di rischio per il cancro al seno differiscono sostanzialmente nella loro patologia associata, ma sono generalmente associate a malattia tripla negativa e/o di alto…
LeggiRiduzione degli screening dopo la modifica delle linee guida sulla mammografia
Nel 2009, la Task Force dei servizi preventivi degli Stati Uniti ha modificato le sue linee guida per lo screening mammografico per raccomandare che lo screening di routine del cancro al seno inizi all’età di 50 anni anziché a 40, consigliando un approccio individualizzato…
LeggiFatica correlata al tumore, gli interventi non farmacologi per gestirla
Nel nostro Paese la percentuale di sopravvivenza per tutti i tumori maligni a cinque anni dalla diagnosi è del 46,7% per gli uomini e del 57,7% per le donne: valori che si collocano al di sopra della media europea. La conseguente cronicizzazione del decorso…
LeggiI macrofagi: potenziale bersaglio per i tumori al seno invasivi
Le immunoterapie incentrate sulle cellule T hanno mostrato un modesto beneficio clinico per il carcinoma mammario positivo al recettore degli estrogeni (ER +). Nonostante rappresentino il 70% di tutti i tumori al seno, si sa relativamente poco sull’immunobiologia del carcinoma mammario ER+ nelle donne…
LeggiImmunoliposomi anti-EGFR con doxorubicina nel carcinoma mammario triplo negativo
Il carcinoma mammario triplo negativo avanzato (TNBC) è una malattia aggressiva, ma inizialmente sensibile alla chemio. La prognosi è infausta e più di tre quarti dei pazienti sperimentano una progressione 12 mesi dopo l’inizio della chemioterapia convenzionale di prima linea. Circa due terzi dei…
LeggiLa tomosintesi superiore alla sola mammografia nel rilevamento del cancro al seno
In uno studio condotto su oltre un milione di donne, la tomosintesi mammaria digitale (DBT) ha mostrato migliori risultati di screening del cancro al seno rispetto allo screening con la sola mammografia digitale standard. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Radiology, una…
LeggiObesità ed esercizio tra le sopravvissute al cancro al seno
Le sopravvissute al cancro al seno con obesità hanno un aumentato rischio di recidiva del cancro, secondo tumore maligno e comorbidità. Sebbene siano necessari interventi sull’attività fisica l’indagine sulle relazioni tra obesità e fattori che influenzano gli aspetti di un programma di attività fisica…
LeggiPaclitaxel e trastuzumab per carcinoma mammario HER2-positivo e linfonodo negativo
Paclitaxel e trastuzumab adiuvanti rappresentano uno standard di trattamento ragionevole per le pazienti con carcinoma mammario piccolo, con linfonodi negativi e HER2-positivo. Lo rivela uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet Oncology. I ricercatori notano anche che lo strumento genomico HER2DX potrebbe aiutare a…
LeggiTrastuzumab deruxtecan nel carcinoma mammario con metastasi cerebrali
Trastuzumab deruxtecan (T-DXd) ha mostrato un’attività antitumorale duratura in pazienti pretrattate con carcinoma mammario avanzato (ABC) HER2-positivo, ma la sua efficacia non è stata ancora valutata in pazienti con metastasi cerebrali attive. Lo DEBBRAH ha valutato il T-DXd in pazienti con ABC HER2-positivo o…
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