L’impegno di Amgen in ematologia e nei biosimilari

La storia di Amgen, leader mondiale nelle biotecnologie farmaceutiche, è strettamente legata, fin dagli esordi, alla ricerca nel campo delle malattie ematologiche come spiega la dott.ssa Maria Luce Vegna, Executive Medical Director Italy presso Amgen. “Abbiamo reso disponibili trattamenti fondamentali per tumori come il mieloma multiplo, o la leucemia linfoblastica acuta a cellule B, il tumore più frequente in età pediatrica”.

Proprio per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta di tipo B, dice la dott.ssa Vegna, “l’azienda ha messo a disposizione il primo anticorpo bi-specifico frutto di una piattaforma tecnologica d’avanguardia chiamata BITE che ha consentito di rivoluzionare la strategia terapeutica per questa specifica forma tumorale”. Questo anticorpo agisce legandosi contemporaneamente a due bersagli, le cellule T del sistema immunitario e le cellule B maligne, potenziando la capacità dell’organismo di riconoscere queste ultime e combatterle. “Attualmente siamo impegnati nel continuare a espandere il valore del nostro farmaco dimostrandone l’efficacia e la sicurezza in altre indicazioni terapeutiche”.

L’impegno di Amgen, si estende anche alle malattie del sangue rare e non neoplastiche, come la trombocitopenia immune primaria (ITP) e, anche l’emoglobinuria parossistica notturna (EPN). “L’ematologia rappresenta una delle aree terapeutiche principali della nostra ricerca e sviluppo, in cui abbiamo consolidato nel tempo maggiori competenze ed esperienze: in questo campo siamo davvero in grado di ‘fare la differenza’ per i pazienti e per la comunità scientifica”, commenta la dott.ssa.

Da sempre l’impegno dell’azienda è rivolto a far sì che i risultati della propria ricerca siano accessibili a chi ne ha bisogno, salvaguardando allo stesso tempo le esigenze di stabilità finanziaria dei sistemi sanitari. Da qui nasce l’impegno crescente di Amgen nell’area dei biosimilari, farmaci simili per meccanismo d’azione, efficacia e sicurezza, ai biotecnologici già autorizzati per l’uso clinico. “Questi farmaci assicurano l’accesso a trattamenti essenziali per la salute a un numero sempre maggiore di pazienti a costi sostenibili per i sistemi sanitari, che possono così liberare risorse per continuare ad investire con più forza nell’innovazione”, continua la dott.ssa Vegna. “Con la nostra lunga esperienza nelle biotecnologie, siamo in grado di assicurare farmaci biosimilari con gli stessi standard qualitativi che hanno i farmaci biotecnologici innovativi: i nostri programmi di sviluppo clinico, coerentemente con il nostro approccio rigoroso, sono finalizzati a generare dati solidi che dimostrano la reale sovrapposizione dei farmaci biosimilari con l’originator”.

Come precisa la dott.ssa Vegna, “tutti i farmaci sono sviluppati nelle stesse strutture produttive d’avanguardia con gli stessi criteri, così da garantire alta qualità e affidabilità delle forniture, per assicurare ai pazienti continuità nei trattamenti.

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