Vaccini Covid. L’Oms aggiorna le linee guida e raccomanda il monovalente LP.8.1

Il Gruppo Tecnico Consultivo dell’Organizzazione mondiale della sanità per la Composizione del Vaccino Covid ha reso noto l’esito del suo incontro semestrale di dicembre. L’antigene monovalente LP.8.1 è la composizione vaccinale ora raccomandata per migliorare la risposta immunitaria contro le varianti di Sars-CoV-2 attualmente circolanti.

Il gruppo di esperti sottolinea, tuttavia, che le formulazioni basate sul lignaggio JN.1 (come JN.1 o KP.2), raccomandate in precedenza, rimangono alternative valide. L’Oms invita pertanto a non ritardare la vaccinazione in attesa di accedere ai vaccini con LP.8.1. “La vaccinazione resta una contromisura di salute pubblica cruciale contro il COVID-19”, si legge nella nota.

Il contesto virale: dominano i derivati di JN.1
La raccomandazione si basa sull’analisi dell’evoluzione del virus. A inizio dicembre 2025, la maggior parte delle varianti circolanti a livello globale deriva da JN.1. In particolare, la variante sotto monitoraggio XFG è predominante in molte regioni (70-80% dei casi sequenziati). Nella Regione del Pacifico Occidentale dell’Oms, invece, la variante NB.1.8.1 è recentemente emersa come la più diffusa. La variante BA.3.2, sebbene ancora a livelli bassi globalmente, desta attenzione perché antigenicamente distinta dal cluster JN.1 e mostra una ridotta suscettibilità agli anticorpi neutralizzanti indotti dai vaccini attuali.

Perché LP.8.1? I dati su neutralizzazione ed efficacia
Il TAG-CO-VAC ha esaminato un’ampia mole di dati, inclusi studi immunologici su animali e umani e stime preliminari di efficacia vaccinale. Le evidenze dimostrano che l’antigene LP.8.1 induce una risposta anticorpale neutralizzante cross-reattiva leggermente ma significativamente più ampia contro le varianti derivate da JN.1 (inclusi XFG e NB.1.8.1) rispetto ai vaccini monovalenti JN.1 o KP.2. Contro la variante BA.3.2, tuttavia, tutti i vaccini attuali mostrano una ridotta capacità neutralizzante.

I dati confidenziali forniti dai produttori e gli studi pubblici confermano che la vaccinazione con LP.8.1 suscita un forte aumento degli anticorpi contro sé stesso, JN.1, NB.1.8.1 e XFG. Non sono ancora disponibili studi sull’efficacia clinica (VE) dei vaccini LP.8.1 sull’uomo, mentre i vaccini JN.1/KP.2 hanno dimostrato una protezione aggiuntiva contro la malattia sintomatica e grave, rispetto all’immunità preesistente.

Avvertenze e appelli per una sorveglianza rafforzata
Il gruppo consultivo riconosce importanti limiti nei dati disponibili, a partire dalle gravi lacune nella segnalazione di casi, ricoveri e decessi da parte degli Stati membri, nonché nella sorveglianza genomica globale. Questo gap informativo limita la capacità di interpretare le tendenze epidemiologiche e di valutare con precisione la minaccia posta da varianti emergenti come BA.3.2.

Per questo, il Comitato ribadisce con forza la necessità di:

-Rafforzare la sorveglianza epidemiologica e virologica.

-Generare più dati sulle risposte immunitarie e sull’efficacia clinica dei vaccini attuali nelle diverse popolazioni.

-Sviluppare ulteriormente vaccini che possano offrire una protezione più ampia e ridurre la trasmissione.

Il Comitato dell’Oms si riunirà nuovamente tra sei mesi, o prima se necessario, per rivalutare la situazione alla luce dell’evoluzione del virus.

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