Sono stati resi noti i risultati dello studio triennale SURMOUNT-1 (periodo di trattamento di 176 settimane), che valuta l’efficacia e la sicurezza di tirzepatide – agonista dei recettori GIP e GLP-1 – somministrato una volta a settimana per la gestione a lungo termine del peso e il ritardo nella progressione del diabete negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso.
Le iniezioni settimanali di tirzepatide (5 mgi, 10 mg, 15 mg) hanno ridotto significativamente il rischio del 94% di progressione al diabete di tipo 2 rispetto al placebo, negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso.
Inoltre, il trattamento con questo farmaco ha determinato una perdita di peso sostenuta durante il periodo di trattamento. Negli adulti che hanno assunto la dose da 15 mg è stata registrata una diminuzione media del peso corporeo del 22,9% rispetto al 2,1% per il placebo negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso alla fine del periodo di trattamento.
“L’obesità è una malattia cronica che mette a rischio 900 milioni di adulti in tutto il mondo, esponendoli a complicanze come il diabete di tipo 2”, afferma Jeff Emmick, Senior Vice President Product Development di Lilly. “Tirzepatide ha ridotto il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 del 94% e ha portato ad una perdita di peso sostenuta nel corso del periodo di trattamento di tre anni. Questi dati rafforzano i potenziali benefici clinici della terapia a lungo termine per le persone che vivono con obesità e prediabete”.
Lo studio nel dettaglio
Tirzepatide è stata valutata in 1.032 adulti affetti da prediabete e obesità o sovrappeso per un periodo di trattamento di 176 settimane, seguito da un periodo senza trattamento di 17 settimane (193 settimane in totale). I risultati dell’analisi primaria a 72 settimane, dello studio di Fase III SURMOUNT-1, sono stati pubblicati dal New England Journal of Medicine nel 2022.
In un endpoint secondario dello studio triennale SURMOUNT-1, tirzepatide ha portato a una significativa riduzione del rischio di progressione del diabete di tipo 2 negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso alla settimana 176 (p<0,0001). Secondo una stima sull’efficacia, le dosi aggregate di tirzepatide hanno ottenuto risultati significativi, dimostrando una riduzione del rischio del 94% nella progressione al diabete di tipo 2 rispetto al placebo fino alla settimana 176. Secondo una stima del piano di trattamento le dosi aggregate di tirzepatide hanno ottenuto risultati significativi, dimostrando una riduzione del rischio del 94% nella progressione del diabete di tipo 2 rispetto al placebo fino alla settimana 176.
In un ulteriore endpoint secondario, tirzepatide (10 mg e 15 mg) ha portato a una diminuzione del peso statisticamente significativa rispetto al placebo negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso alla settimana 176 (p<0,001). Secondo una stima sull’efficacia, negli adulti che hanno assunto tirzepatide si è registrata una diminuzione media del peso del 15,4% (5 mg), 19,9% (10 mg) e 22,9% (15 mg) rispetto al placebo (2,1%) alla settimana 176. Secondo una stima del piano terapeutico, negli adulti che hanno assunto tirzepatide si è registrata una diminuzione media del peso del 12,3% 18,7% (10 mg) e 19,7% (15 mg) rispetto al placebo (1,3%) alla settimana 176.
Durante il periodo di follow-up di 17 settimane senza trattamento, negli adulti che hanno interrotto il farmaco si è registrato un aumento del peso e un leggero aumento della progressione verso il diabete di tipo 2, con una riduzione dell’88% (p<0,0001) del rischio di progressione verso il diabete di tipo 2 rispetto al placebo.
Il profilo complessivo di sicurezza e tollerabilità di tirzepatide durante lo studio è risultato coerente con i risultati primari dello studio SURMOUNT-1 a 72 settimane pubblicati in precedenza, così come altri studi clinici su tirzepatide per la gestione cronica del peso. Gli eventi avversi registrati sono stati prevalentemente di natura gastrointestinale e generalmente di gravità lieve o moderata: diarrea, nausea, costipazione e vomito.
Questi risultati principali forniscono evidenze di una riduzione del rischio di progressione verso il diabete di tipo 2 e del mantenimento a lungo termine della perdita di peso con tirzepatide negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso. I risultati dettagliati saranno presentati in una rivista peer-reviewed e presentati all’ObesityWeek 2024, che si terrà dal 3 al 6 novembre.
La “carta d’identità”di tirzepatide
Tirzepatide è un agonista dei recettori GIP e GLP-1 e agisce attivandoli entrambi i recettori . Il GLP-1 regola l’appetito e l’assunzione calorica. La conseguente riduzione di assunzione di calorie è probabilmente mediata dall’influenza sul controllo dell’appetito.
Inoltre, il farmaco stimola la secrezione di insulina in modo glucosio-dipendente e aumenta la sensibilità all’insulina nei pazienti con diabete mellito di tipo 2. Questi effetti possono contribuire a una riduzione dei livelli di glicemia.