Spessore melanoma: valutazioni simili da dermatologi e algoritmi

Valutare lo spessore del melanoma è difficile, sia per un dermatologo esperto con il dermatoscopio, sia per un algoritmo basato sull’apprendimento automatico.

I due metodi avrebbero, infatti, un tasso di successo uguale nell’interpretare le immagini diagnostiche.

A giungere a questa conclusione è stato un team dell’University of Gothenburg, in Svezia. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dal Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology

Nella diagnosi di melanoma, i dermatologi valutano se il tumore si presenta in una forma aggressiva, anche nota come ‘invasiva’, o in una forma ‘in situ’, che si sviluppa solo nell’epidermide. I melanomi invasivi, che crescono più di un millimetro nella pelle, sono considerati spessi e, quindi, più aggressivi.

Diagnosticare un melanoma è spesso relativamente semplice, mentre stimarne lo spessore è più problematico.

Nello studio, attraverso una piattaforma web, 438 dermatologi hanno valutato quasi 1.500 immagini di melanoma al dermatoscopio. I risultati sono stati confrontati con quelli provenienti da un algoritmo di apprendimento automatico, formato per classificare la profondità del melanoma.

Tra i dermatologi, l’accuratezza complessiva è stata del 63% nel classificare in modo corretto i melanomi in situ, e del 71% per quelli invasivi. L’area sotto la curva per l’algoritmo è stata di 0,83 contro 0,85 per quella dei dermatologi, senza alcuna sostanziale differenza.

Fonte: Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology 2022

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