
“Le piante – sottolinea la ricercatrice pisana Monica Agnolucci – sono affamate di fosforo, lo richiedono in grandi quantità per una crescita ottimale. Il fosforo è un componente strutturale di biomolecole coinvolte in processi metabolici chiave, come la fotosintesi, la sintesi di Dna, Rna e fosfolipidi, la respirazione e il trasferimento di energia”.
Secondo Giovannetti, lo studio “dimostra che alcuni dei microrganismi associati alle radici rappresentano una strategia vincente per lo sfruttamento e la mobilizzazione del fosforo presente nel suolo: basti pensare che l’uso di fertilizzanti a base di fosforo è aumentato da 5 a 20 milioni di tonnellate dal 1961 al 2013 e che le riserve nel mondo si stanno esaurendo mentre la produzione di cibo, non solo in Italia, ma in tutta Europa, dipende totalmente dalle importazioni dai principali paesi produttori che sono Marocco, Cina e Usa”.
“Stiamo progettando – conclude Giovannetti – nuove ricerche per utilizzarli non solo per la crescita e la nutrizione delle piante ma anche per la produzione di alimenti vegetali ad alto valore salutistico”.
