Prevenzione cardiovascolare: il ruolo dei nutraceutici nella gestione della dislipidemia lieve e moderata

“La prevenzione è il regalo migliore che ci possiamo fare”. Con queste parole il dott. Jacopo Cavallo chiude la seconda puntata di Health Conversation, centrando uno dei temi cardine della medicina generale: la prevenzione cardiovascolare, soprattutto nei pazienti giovani e apparentemente sani. In un contesto in cui circa il 50% dei suoi pazienti presenta dislipidemia, di cui il 30% in forma lieve o moderata, il dott. Cavallo pone l’accento su un fenomeno in crescita che interessa sempre più frequentemente anche soggetti sotto i 40 anni.

Un dato che pone al centro il tema della consapevolezza del rischio cardiovascolare, che tuttavia risulta ancora difficile da trasmettere: “Il tema del rischio, è sempre un tema molto complesso da affrontare perché non c’è assolutamente consapevolezza di quale possa essere un rischio correlato ad una malattia che non si è ancora avuta, soprattutto nel paziente più giovane”.

In questo scenario, il medico di medicina generale ricopre un ruolo chiave. La sua capacità di osservare il paziente nella quotidianità della pratica clinica rappresenta un’occasione privilegiata per individuare segnali precoci. E il dialogo con il paziente resta cruciale. “È quindi dunque necessario prendersi del tempo per dialogare col paziente, far ragionare il paziente in alcuni casi anche spaventandolo se necessario, di quali possono essere i rischi correlati con un comportamento scorretto”, chiarisce il dott. Cavallo, riferendosi in particolare ai pazienti con abitudini alimentari errate e sedentarietà.

Uno degli strumenti utili per intervenire precocemente è l’impiego dei nutraceutici. Come spiega il dott. Cavallo, “il nutraceutico riesce molto bene a portare il paziente a target senza per questo utilizzare la statina e quindi risparmiando i vari effetti collaterali, tra cui i più comuni sono indubbiamente le mialgie”. Tale approccio si rivela particolarmente utile in pazienti giovani, donne in perimenopausa, o soggetti con colesterolo LDL lievemente elevato, ma anche in quei casi in cui le terapie farmacologiche non risultano sufficienti a raggiungere i target previsti.

Il dott. Cavallo sottolinea, però, l’importanza di un’accurata valutazione anamnestica e dello stile di vita prima di procedere con la prescrizione: “È molto importante […] individuare precocemente un sovrappeso, un’obesità”, così come valutare l’eventuale presenza di “patologie familiari”.

Un punto cruciale della riflessione riguarda l’aggiornamento delle linee guida ESC 2025, che per la prima volta includono esplicitamente la nutraceutica, ma con un avvertimento chiaro: “le linee guida […] pongono l’accento sull’utilizzare una nutraceutica che abbia studi clinici a supporto”. Ciò implica una selezione più attenta dei nutraceutici, privilegiando quelli validati da studi clinici che garantiscano sia efficacia che sicurezza.

Tra le componenti naturali più efficaci vengono citati la berberina (con meccanismo PCSK9-like), gli estratti del frutto d’olivo, i fitosteroli e il fieno greco, mentre viene segnalata la riduzione d’efficacia della monacolina K già nel 2022 dalla Commissione Europea come azione preventiva durante la valutazione EFSA sugli effetti collaterali. Un esempio virtuoso citato dal dott. Cavallo è lo studio PaLiMERiCa, trial in doppio cieco che ha dimostrato l’efficacia di un nutraceutico con la formula del Ritmon Colesystem, un complesso brevettato a base di componenti naturali, sia in monodose che in doppia dose nella riduzione dei principali parametri metabolici e lipidici, inclusi colesterolo LDL, glicemia, peso e trigliceridi: “uno studio così […] rende il prodotto, a mio avviso, molto valido da utilizzare nei pazienti e molto sicuro”.

Infine, un richiamo alla responsabilità del medico di medicina generale, unica figura a poter intercettare precocemente i segni di rischio: “la prevenzione è una parte fondamentale del lavoro della medicina generale, è l’unico luogo in cui è possibile fare prevenzione”.

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