Presentato in Consiglio Regionale della Lombardia il primo “Manifesto della Salute” ideato dai giovani

L’Organizzazione Mondiale della Sanità  definisce la salute come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. Non solo, quindi, assenza di malattia. Un principio che ha ispirato la costruzione del primo “Manifesto della Salute” scritto dai giovani per dare voce alla loro visione sui temi della salute e della scienza, con uno sguardo rivolto al futuro.

Il documento, consegnato negli scorsi giorni all’Istituto Superiore di Sanità, è stato presentato pubblicamente in Consiglio Regionale della Lombardia.

A sottoporre all’attenzione delle istituzioni i dieci punti programmatici del Manifesto sono stati i venti “Ambasciatori”, autori del testo, in rappresentanza di 11 mila studentesse e studenti, provenienti da 16 regioni d’Italia, che hanno partecipato al progetto Fattore J, promosso da Fondazione Mondo Digitale insieme a Janssen Italia.

Questi i 10 punti del Manifesto della Salute
1) La salute è un diritto di tutti
2) La scienza è progresso
3) La medicina è cura
4) La medicina è prossimità
5) La salute è integrale
6) Prevenzione è tutela
7) La malattia non è un tabù
8) Comunità è forza
9) Fiducia è conoscenza
10) La scienza è il nostro futuro

La presentazione del “Manifesto della Salute” ha segnato la conclusione della seconda edizione di Fattore J, che ha coinvolto oltre 11 mila studenti delle superiori, per un totale di 111 scuole in 16 regioni d’Italia, in approfondimenti e dibattiti su temi chiave in diverse aree terapeutiche (oncologia, ematologia, immunologia, infettivologia, ipertensione arteriosa polmonare e neuroscienze).
Grazie al coinvolgimento di 13 associazioni di pazienti, all’autenticità delle storie condivise e alla capacità di comunicare con empatia di esperti e medici, Fattore J è riuscito nella sfida di portare salute e benessere al centro del processo educativo.

Con l’obiettivo di accompagnare le nuove generazioni, fortemente colpite dalla pandemia, allo sviluppo di competenze e strumenti per diventare protagonisti del cambiamento e costruttori di fiducia nella scienza, Fattore J è diventato anche un originale strumento di ascolto. Lo testimoniano i risultati finali della ricerca “I giovani e la fiducia nella scienza”, elaborata dal Dipartimento di economia politica e statistica dell’Università di Siena.

L’indagine esplorativa, composta da quattro questionari mensili con diversi focus (cambiamenti negli stili di vita, fiducia nelle istituzioni, modifica di comportamenti in base alle opinioni di esperti, bias cognitivi su temi scientifici), ha rilevato l’attenzione dei giovani ai temi del benessere e della salute, la necessità di una comunicazione scientifica sana ed equilibrata, la capacità di selezionare le fonti affidabili, l’impegno a condividere la fiducia nella ricerca per un futuro di scienza più inclusivo per tutti.

In particolare, dal quarto questionario tematico su bias cognitivi in ambito medico-scientifico, emergono nuove sfide formative per migliorare tra le nuove generazioni la capacità di interpretare informazioni statistiche più complesse, tra incertezza, probabilità e rischio, e riconoscere gli stereotipi di genere sulla salute. Anche tra i giovani, infatti, esistono bias di genere e di autorità

Alla giornata di condivisione del Manifesto e dei dati della ricerca, moderata dalla giornalista Francesca Bazzoni, hanno partecipato Carlo Borghetti, vice presidente del Consiglio Regione Lombardia e componente della Commissione Sanità e Selene Pravettoni, consigliere III Commissione Sanità e Politiche Sociali e VII Commissione Cultura, Ricerca e Innovazione, Sport e Comunicazione, Consiglio Regionale della Lombardia.

Sono intervenuti Danilo Arienti, direttore medico di Janssen Italia, e Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale. Hanno commentano il Manifesto: Enrica Previtali, direttore esecutivo dell’Associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (Amici); Stefania Vallone, segretaria Walce; Paolo Castiglia, membro del comitato scientifico VaccinarSì e della Società italiana di Igiene Medicina preventiva Sanità pubblica (SItI); Giorgio Racagni, presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF). Alessio Muscillo, ricercatore dell’Università di Siena, ha presentato l’indagine “I giovani e la fiducia nella scienza”.

“Contrariamente a quello che molti possono pensare, i giovani hanno una visione chiara del mondo – osserva Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale – Quello che emerge dal Manifesto è un sogno di gioventù che molti di noi condividono e hanno condiviso: la speranza di un futuro migliore, di un progresso che sappia tener conto della persona, nella sua complessità. I ragazzi e le ragazze che hanno lavorato quest’anno alla stesura del manifesto hanno dimostrato di avere una visione veramente umana della salute e un rapporto sano con la malattia, costruito su empatia e rispetto. Chi meglio di loro è adatto a sviluppare, per temi chiave come salute, scienza e medicina, nuovi paradigmi comunicativi più chiari, empatici e trasparenti? Coinvolgere i giovani su temi importanti, ascoltare quello che hanno da dire, dare risalto alle loro opinioni e valutare le loro esigenze ci consente di costruire, già oggi, una società inclusiva, aperta, per un futuro di scienza”.

“Come azienda che vive di ricerca e di scienza, siamo felici di aver potuto supportare migliaia di giovani nel percorso di Fattore J e siamo orgogliosi di vedere oggi i frutti del loro lavoro – è l’opinione di Danilo Arienti, direttore medico di Janssen Italia – È solo partendo dalla corretta conoscenza che si rimuovono gli ostacoli e si vincono le resistenze verso tematiche apparentemente complesse come quelle scientifiche. Il “Manifesto della Salute” ci dimostra non solo che i ragazzi hanno compreso pienamente tutto questo, ma anche che ci stanno chiedendo a gran voce di poter avere – attraverso il prezioso aiuto della scuola – tutti gli strumenti necessari per abbracciare il progresso scientifico con la massima fiducia. Le generazioni più giovani possono e devono essere parte attiva per la costruzione della Sanità del Futuro”.

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