
Uno dei problemi principali per questi neonati è quello dell’alimentazione. Quando quella orale o enterale (sia per bocca, sia per sonda) risulta impossibile, insufficiente o controindicata, il ricorso alla nutrizione parenterale (PN) diventa essenziale per sopperire ai fabbisogni nutrizionali di questi piccolissimi pazienti. E qui entra in gioco la nutrizione parenterale. “Questo tipo di nutrizione – dice Virgilio Carnielli, primario di Neonatologia dell’ Università Politecnica della Marche ad Ancona – è indicata essenzialmente in due categorie di neonati: quelli che presentano malformazioni del tratto gastroenterico e i nati pretermine, giacché l’immaturità degli organi impedisce una nutrizione normale. La nutrizione parenterale è una terapia fondamentale, perché riesce a garantire la giusta quantità di nutrienti a questi piccoli pazienti. La nutrizione parenterale, ha anche contribuito ai progressi raggiunti dalla chirurgia pediatrica, in quanto ci consente di guadagnare tempo prezioso per l’effettuazione di interventi di ricostruzione a carico dell’apparato gastrointestinale ”.
La somministrazione dei nutrienti avviene tramite delle sacche, che sono specialità medicinali (prodotti da case farmaceutiche) o preparazioni galenico- magistrali messe a punto su esigenze specifiche dei singoli pazienti”. Sono le cosiddette preparazioni magistrali – aggiunge Carnielli – realizzate da medico e farmacista, che sono spesso usate per le esigenze nutrizionali del singolo paziente. Non in tutti i centri, però, è possibile realizzare una preparazione magistrale”.
Per rispondere a tutte le esigenze nutrizionali, è disponibile anche in Italia la prima sacca pronta all’uso per la nutrizione parenterale dei neonati pretermine. La sacca è stata studiata e messa a punto sulla base delle linee guida fornite dalla Società Europea di gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione (ESPGHAN) e dalla Società Europea di Nutrizione Clinica e Metabolismo (ESPEN). “Per la prima volta disponiamo di una sacca standard che contiene tutti i nutrienti in quantità vicine ai valori ottimali – sottolinea Carnielli, che ha collaborato alla messa a punto della nuova sacca – La formulazione di nutrienti che abbiamo studiato è idonea per i fabbisogni di quasi tutti i nati pretermine”.
La nuova sacca per la nutrizione parenterale si chiama NUMETA G13E 300 mL ed è prodotta da Baxter. Fornisce una formulazione bilanciata di aminoacidi (proteine), glucosio (carboidrati), lipidi (grassi) ed elettroliti in un sistema a triplo scomparto.
I vantaggi della sacca “pronta all’uso”
Il confezionamento delle sacche per la nutrizione parenterale può comportare, proprio per la complessità della loro preparazione, alcuni rischi dovuti alla prescrizione, trascrizione e somministrazione. Una non corretta preparazione delle sacche, infatti, può aumentare il rischio di complicanze nel neonato prematuro, fino a poterne causare anche il decesso. In linea con le indicazioni fornite dalle Società Scientifiche europee, sia la Farmacopea europea, sia la Società Italiana Farmacisti Ospedalieri (SIFO) hanno messo a punto negli anni alcune indicazioni relative alla corretta preparazione delle sacche. L’esistenza, quindi, di specifiche sacche pronte all’uso messe a punto per neonati prematuri, e più in generale, per pazienti pediatrici, può rappresentare un valido supporto e un’efficace alternativa per il neonatologo e per il farmacista.
Nella gestione clinica dei neonati, in particolari se prematuri, si pone anche un altro problema, legato alla scarsità di farmaci. La maggior parte dei prodotti, a oggi presenti sul mercato, non hanno infatti un’indicazione specifica per uso pediatrico e in particolar modo per i neonati prematuri. Questo vale anche per la nutrizione parenterale.
