Marte: la speranza della vita si avvicina. Trovate molecole organiche

Molecole di natura organica e variazioni cicliche di metano: sono questi i due fattori che indicano una forte probabilità che tre miliardi e mezzo di anni fa ci fossero i requisiti per ospitare la vita su Marte. La scoperta, pubblicata su Science, arriva da Curiosity, il robot-laboratorio della Nasa arrivato su Marte il 6 agosto 2012.

“Marte avrebbe potuto ospitare la vita in passato”, ha detto la Nasa presentando i risultati. “Sono tempi entusiasmanti”, ha affermato Christopher Webster, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, nella diretta online: “Guardiamo con speranza al futuro, in cerca di ulteriori risultati. Ci vorrà ancora del tempo prima di capire se l’origine del metano è biologica”.

Le molecole organiche erano intrappolate nei minerali argillosi che risalgono a 3,5 miliardi di anni fa, sedimenti di un antichissimo lago, scrive su Science il gruppo coordinato da Jennifer Eigenbrode, del Centro Goddard della Nasa. I dati confermano quanto avevano visto negli anni ’70 le missioni Viking 1 e 2 della Nasa. Il laboratorio di Curiosity, il Sam (Sample Analysis at Mars), ha escluso ogni ipotesi di contaminazione e indica che le molecole contengono elementi “comunemente associati alla vita”, “ma che possono essere associate anche a processi non biologici”.

Il fatto che siano state trovare in superficie accende attese grandissime, soprattutto per la missione europea ExoMars, organizzata dalle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos) e nella quale l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) gioca un ruolo importante. “E’ una notizia che ci motiva ulteriormente a essere pronti per ExoMars 2020”, ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, riferendosi alla missione destinata a perforare il suolo marziano fino alla profondità di due metri. Entusiasta anche la comunità scientifica: questa notizia “ci rallegra molto, come europei, perché ci permetterà di ottenere importanti risultati grazie alla missione ExoMars”, ha detto l’astrobiologo John Brucato, dell’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Resta da capire l’origine delle molecole organiche: potrebbe essere biologica o chimica, ha detto l’astrobiologa Daniela Billi, dell’Università di Roma Tor Vergata. Di sicuro “aver trovato molecole organiche significa che Marte è più abitabile. Entusiasmano anche i cicli del metano scoperti dal gruppo del Jpl coordinato da Webster. Il metano nell’atmosfera marziana era stato scoperto nel 2004 dalla missione Mars Express, dell’Esa, e solo adesso le variazioni stagionali cercate da allora sono state viste.

L’origine non è ancora nota e la presenza di forme di vita è solo una delle ipotesi, anche se sempre più fondata. “Con queste scoperte Marte ci sta dicendo di mantenere la rotta e di continuare a cercare evidenze della vita”, ha detto Thomas Zurbuchen, a capo del Direttorato della Nasa per le missioni scientifiche. “Sono fiducioso che le prossime missioni ci daranno scoperte ancora più mozzafiato sul pianeta rosso”.

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