Malattie infiammatorie croniche intestinali: da un farmaco nuovi dati positivi a lungo termine

Risultati finali positivi sulla sicurezza a lungo termine di ustekinumab a cinque anni negli adulti con malattia di Crohn attiva di grado da moderato a grave e a quattro anni negli adulti con colite ulcerosa attiva di grado da moderato a grave. E risultati clinici ed endoscopici finali a quattro anni dell’estensione a lungo termine (LTE) dello studio UNIFI che ha valutato l’efficacia di ustekinumab per il trattamento di adulti con colite ulcerosa attiva di grado da moderato a grave. A presentarli Janssen, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, al Congresso dell’European Crohn’s and Colitis Organisation (ECCO), appena conclusosi a Copenhagen

“Questi dati rafforzano il noto profilo di efficacia e sicurezza di ustekinumab e dimostrano che può essere un’efficace opzione terapeutica a lungo termine per i pazienti affetti da colite ulcerosa attiva di grado da moderato a grave”, ha dichiarato l’autore dello studio UNIFI, Waqqas Afif, M.D., Associate Professor, Department of Medicine, Division of Experimental Medicine and Division of Gastroenterology at McGill University Health Centre in Montreal, Canada. “È importante notare che i risultati clinici ed endoscopici rafforzano i dati sull’efficacia duratura di ustekinumab; questo conferma il nostro impegno nello sviluppo di terapie che garantiscano ai pazienti una remissione duratura”.

Ecco i risultati dell’analisi finale della sicurezza a lungo termine di ustekinumab:

L’analisi finale effettuata su sei studi di Fase 2/3 nelle malattie infiammatorie croniche intestinali ha incluso 2.575 pazienti trattati con ustekinumab e un totale di 4.826 anni-paziente (PY) di follow-up.

  • Profilo di sicurezza complessivo: i dati continuano a supportare la consolidata esperienza di sicurezza nei pazienti adulti con colite ulcerosa attiva di grado da moderato a grave fino a quattro anni e nei pazienti adulti con malattia di Crohn attiva di grado da moderato a grave a cinque anni.
  • Eventi chiave di sicurezza: i tassi di eventi chiave di sicurezza aggiustati per 100 anni-paziente per eventi avversi, eventi avversi gravi, infezioni, infezioni gravi, eventi cardiaci avversi maggiori (MACE) e neoplasie erano simili tra placebo e ustekinumab o più bassi per ustekinumab.
  • Eventi avversi: gli eventi avversi più frequenti per 100 anni-paziente di follow-up (esclusi gli eventi avversi correlati alla malattia in studio) sono stati cefalea (11,60 ustekinumab contro 16,66 placebo), artralgia (11,23 ustekinumab contro 15,91 placebo), dolore addominale (9,86 ustekinumab contro 13,79 placebo), nausea (7,13 ustekinumab contro 13,79 placebo) e febbre (5,91 ustekinumab contro 11,35 placebo). Le infezioni gravi più frequentemente riportate, come ascesso anale, polmonite, cellulite e ascesso addominale, erano simili tra ustekinumab e placebo, ad eccezione della gastroenterite (0,25 ustekinumab contro 0,11 placebo). Le infezioni più frequentemente riportate sono state la rinofaringite (19,10 ustekinumab contro 17,82 placebo) e l’infezione del tratto respiratorio superiore (9,80 ustekinumab contro 11,78 placebo).

Risultati clinici ed endoscopici finali dello studio UNIFI LTE a quattro anni dal trattamento con ustekinumab.

I risultati dello studio UNIFI LTE, condotto su 205 pazienti adultib con una storia di colite ulcerosa di grado da moderato a grave che hanno ottenuto una risposta clinica a ustekinumab per via endovenosa, sono stati randomizzati al basale dello studio di mantenimento a ustekinumab 90 mg di mantenimento ogni otto settimane (q8w) o ogni 12 settimane (q12w) e hanno continuato il trattamento nell’LTE, hanno dimostrato che alla settimana 200.

  • Il 58 per cento (119/205) dei pazienti era in remissione clinica.
  • l’80 per cento (164/205) dei pazienti ha avuto una risposta clinica
  • il 79,5 per cento (163/205) dei pazienti ha avuto una risposta al punteggio di Mayo modificato
  • il 67 per cento (138/205) dei pazienti ha mostrato un miglioramento endoscopico

“Questi studi a lungo termine sottolineano l’impegno di Janssen nello sviluppo di nuove terapie che rispondano a esigenze mediche non soddisfatte”, ha dichiarato Jan Wehkamp, Vice President, Gastroenterology Disease Area Leader, Janssen Research & Development. “I risultati rafforzano la nostra fiducia in ustekinumab come terapia di scelta per i pazienti che cercano una remissione duratura dalle malattie infiammatorie croniche intestinali”.

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