In Italia un tentato suicidio ogni 14 ore

Un suicidio in media ogni 16 ore e un tentato suicidio ogni 14. Sono i dati che l’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, ha fornito alla vigilia della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio, del 10 settembre. Dal lavoro dei ricercatori è emerso che in Italia da gennaio ad agosto 2022 ci sono stati 351 suicidi e 391 tentati suicidi. Dal report emerge inoltre che le categorie più a rischio sono le forze dell’ordine (oltre 40 suicidi da inizio anno) e i detenuti (oltre 30). Il maggior numero di suicidi si è registrato al Nord (133), seguito dal Sud (131) e al Centro (87)

“I dati istituzionali attualmente disponibili – spiega il presidente della Fondazione, lo psichiatra Armando Piccinni – non sono correntemente aggiornati, tanto che l’ultimo Annuario Statistico dell’Istat pubblicato nel 2021 contiene dei dati relativi al 2018. La Fondazione BRF, proprio per via della mancanza assoluta di dati aggiornati, ha istituito già durante la prima ondata della pandemia un Osservatorio Suicidi, monitorando gli atti suicidari in base a un’attenta analisi delle notizie di cronaca, locali e nazionali”.

Dal lavoro dei ricercatori emerge che da gennaio 2022 ad agosto 2022 si contano 351 suicidi e 391 tentati suicidi. “Parliamo, peraltro, di un dato al ribasso, considerando ovviamente che c’è un sommerso, specie per i tentati suicidi, che non viene coperto dai media”. Dal report emerge che le categorie più a rischio sono le forze dell’ordine (oltre 40 suicidi dall’inizio dell’anno) e i detenuti (oltre 30). Inoltre il maggior numero di suicidi si è registrato al Nord (133), seguito dal Sud (131) e infine dal Centro Italia (87). Per i tentati suicidi spicca il Centro Italia (143), seguito dal Sud (133) e dal Nord (115). “Al di là delle piccole differenze – spiega ancora Piccinni – è evidente dai numeri come il fenomeno sia drammaticamente diffuso e tocchi la nostra intera Penisola”.

“Servono – conclude Piccinni – adeguate politiche di prevenzione del suicidio che coinvolgano tutti gli attori in gioco, dagli psicologi agli psichiatri, dagli insegnanti alle famiglie. Non bisogna dimenticare, peraltro, che il suicidio ha un’incidenza particolarmente grave tra i giovani. Nonostante l’impegno e l’azione di alcuni singoli parlamentari, a riguardo poco è stato fatto nel corso dell’attuale legislatura. L’auspicio è che le forze politiche impegnate in questi giorni nella campagna elettorale riusciranno, al di là delle promesse e dei proclami, ad affrontare concretamente la questione nella prossima legislatura”.

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