
Sono 41 milioni le persone in Europa che convivono con l’emicrania e questa malattia è tre volte più comune nelle donne. Si stima che in Italia siano 6 milioni le persone che soffrono di emicrania, ossia il 12% della popolazione. L’emicrania è la seconda causa di disabilità nel mondo e la prima tra le giovani donne. Spesso inizia a manifestarsi durante la pubertà e colpisce principalmente le persone di età compresa tra i 35 e i 45 anni, ossia la popolazione più produttiva. Diverse ricerche in passato hanno dato sostegno all’idea che i ritmi stagionali influenzino le cefalee, specie l’emicrania e la cefalea a grappolo.
Lo studio polacco ha voluto indagare se le ricerche su internet relative alle cefalee riflettessero in qualche modo questa stagionalità. A tale scopo i ricercatori hanno analizzato 10 anni di dati della piattaforma Google Trends relativi a 31 paesi europei usando come parole chiave cefalea, emicrania, cefalea tensiva. Sono emerse diverse variazioni temporali: il volume di ricerche con parola chiave ‘cefalea” raggiunge un picco a ottobre, febbraio e novembre e un minimo a Luglio. Per quanto riguarda l’emicrania il volume delle ricerche raggiunge un suo picco a novembre e un minimo a luglio.
“L’attenzione del pubblico per gli argomenti legati alla cefalea su Internet – sottolineano gli autori del lavoro – è distribuita secondo una tendenza significativa di aumento delle ricerche in primavera e in autunno. Ciò suggerisce che un gran numero di pazienti può sperimentare un certo livello di variazione stagionale nella frequenza delle proprie cefalee. È necessario valutare se a tali variazioni temporali corrispondano anche delle variazioni stagionali nella pratica clinica”, concludono.
