Donne anziane: problemi di vista favoriscono declino cognitivo

(Reuters Health) – Un’analisi secondaria dei dati della Women’s Health Initiative (WHI) – un’iniziativa dei National Institutes of Health degli USA che dal 1991 promuove studi sulla salute femminile – ha fatto emergere come donne anziane con problemi di vista oggettivi abbiano maggiori probabilità di sviluppare demenza o deterioramento cognitivo lieve.

Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a 1.061 donne coinvolte nella WHI Sight Examination e nel WHI Memory Study dal 2000 ad oggi. Oggetto d’analisi sono stati la demenza incidente o il deterioramento cognitivo lieve (MCI) sulla base di test cognitivi annuali e valutazioni cliniche per tre soglie di acuità visiva compromessa al basale: 20/40, 20/80 e 20/100 e problemi alla vista autosegnalati. L’età media al basale era di 73,8 anni.

Nel complesso, 206 donne (il 19,4%) hanno segnalato problemi alla vista e 183 presentavano una compromissione visiva oggettiva. Inoltre, 42 donne (il 4,0%) sono state classificate con probabile demenza e altre 28 (2,6%) con MCI che non si era evoluto in demenza.

Rispetto alle donne senza alcun problema di vista, le donne con difficoltà visive oggettive al basale avevano maggiori probabilità di sviluppare demenza dopo un follow-up medio di 3,8 anni. Gli hazard ratio per un’acuità visiva di 20/100 o peggiore e di 20/40 o peggiore erano rispettivamente di 5,66, 5,20 e 2,14.

“I problemi alla vista possono contribuire in diverso modo allo sviluppo di demenza”, osserva la Suzann Pershing, assistant professor di oftalmologia presso la Stanford University di Palo Alto, California, coautrice dello studio. “Uno di questi consiste nella possibilità che la demenza e i problemi alla vista possano entrambi essere determinati da una causa comune – degenerazione del cervello e dei nervi – poiché la vista dipende da nervi che provengono dal cervello. Un’altra ipotesi è che un ridotto input visivo conduca a una ridotta stimolazione cerebrale e questo fenomeno, a sua volta, determini un deterioramento cognitivo”.

Fonte: JAMA Ophthalmology
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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