Diabete: prevenirlo con lo sport. Siglato accordo tra CONI, Società Scientifiche e Intergruppo Parlamentare

Il 45% degli adulti europei afferma di non praticare sport e una persona su tre ha livelli insufficienti di attività fisica. Mentre fare sport per 150 minuti a settimana eviterebbe in Europa 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari; un milioni di casi di diabete di tipo 2; oltre 400.000 casi di tumori. Sono questi i numeri che hanno portato al protocollo d’intesa per la promozione di stili di vita sani, siglato ieri, 13 aprile, al Foro Italico a Roma tra Coni, Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e la Federazione Società Scientifica di Diabetologia (costituita da Società Italiana di Diabetologia, Sid, e Associazione Medici Diabetologici, Amd), alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, dei Presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, l’On. Roberto Pella e la Sen. Daniela Sbrollini, del Presidente della SID, Angelo Avogaro, del Presidente dell’AMD, Graziano Di Cianni e degli atleti azzurri Anna Arnaudo e Giulio Gaetani.

Il diabete e l’obesità sono due patologie di grande rilevanza sociale e sanitaria, che, se non prevenute e curate adeguatamente, portano a complicanze e a costi sociali, clinici e sanitari di grande impatto e che minano la salute dell’individuo. L’adozione di stili di vita sani, di cui la pratica sportiva è parte integrante, gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella cura del diabete e dell’obesità. Importante è anche superare le discriminazioni e lo stigma che colpiscono le persone affette da queste patologie nella vita sociale, scolastica, lavorativa e sportiva.

Cooperare a progetti specifici per promuovere l’attività sportiva, fisica e motoria come strumento di prevenzione; sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a malattie come diabete e obesità; favorire la pratica sportiva di persone con diabete e con obesità sono dunque alcuni degli obiettivi previsti.

“Circa 23 milioni di concittadini – ha dichiarato il presidente della Sid, Angelo Avogaro – sono in sovrappeso e il 12% è obeso. Oggi tutte le malattie croniche non trasmissibili come diabete, malattie cardiovascolari, obesità e tumori sono fortemente legate all’ambiente urbano, in cui l’esercizio fisico è più sporadico se non addirittura assente per la scarsa camminabilità che fa prevalere gli spostamenti in auto o con i mezzi pubblici. Per questo l’ipotesi formulata dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di inserire l’attività fisica nei Livelli essenziali di assistenza è pienamente condivisibile”.

“L’adozione di sani comportamenti alimentari e il contrasto della sedentarietà – ha detto Graziano Di Cianni, presidente dell’Amd – rappresenta un pilastro imprescindibile per la riduzione dell’incidenza delle malattie croniche non trasmissibili. Come medici dobbiamo essere i principali promotori di sani stili di vita soprattutto verso le persone con diabete tipo 2, per le quali l’obesità è il più importante fattore di rischio e sul quale è essenziale intervenire in maniera tempestiva e, laddove possibile, in chiave preventiva. In quest’ottica, preoccupa il dato sull’aumento dell’obesità infantile che colpisce il 10% dei bimbi di questi, oltre 150mila sono obesi gravi”.

“La promozione di sani stili di vita, di cui l’attività sportiva è parte integrante, è fondamentale nelle politiche di prevenzione. Dobbiamo agire a partire dai contesti urbani, sportivizzando le città ed agevolando così le persone a svolgere attività fisica”, ha dichiarato Roberto Pella, presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete. “L’alleanza fra istituzioni, in particolare i comuni che sono primi motori di questo cambiamento, mondo medico-scientifico e mondo dello sport rappresenta un passo strategico che con il protocollo di oggi non potrà che rafforzarsi. Il nostro impegno comune dovrà mettere in campo azioni e attività a tal punto efficaci da essere in grado di invertire la tendenza dei dati, purtroppo ancora negativi”.

Per la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete e Vicepresidente della X Commissione del Senato “lo sport è un farmaco che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età”. “Per questo, recentemente ho presentato un disegno di legge, l’Atto del Senato n.135 della XIX Legislatura del 13 ottobre 2022 su Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale, per dare la possibilità a pediatri, medici di medicina generale e specialisti di inserirlo in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell’investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute”.

Particolare attenzione nel protocollo, viene data alla lotta allo stigma nei confronti delle persone con diabete, ai quali è precluso ancora oggi l’accesso ai gruppi sportivi militari. “Noi atleti con diabete ci troviamo in un limbo, non considerato dalla legge, che ci fa vivere questa esclusione dai gruppi sportivi militari. È una condizione molto discriminante, che può incidere negativamente soprattutto sui più giovani e rendere anche più difficile l’accettazione stessa della malattia. Bisogna superare questo stigma, dando a chi fa dello sport la propria vita la possibilità di ottenere il giusto riconoscimento”, ha detto Giulio Gaetani, atleta azzurro di scherma.

E’ quindi importante far conoscere queste limitazioni. “Quando ho scoperto che, per questa clausola sul diabete, non potevo accedere ai gruppi sportivi militari, dopo una prima demoralizzazione, ho sentito che era importante parlare di questa problematica e trovare una soluzione. Il rischio è che da questa situazione, infatti, possa passare un messaggio scorretto, cioè che la persona con diabete non possa fare sport, ed è invece il contrario: sarebbe bene che lo facesse”, ha aggiunto Anna Arnaudo, atleta azzurra di atletica leggera.

“Siamo felici di questa iniziativa – ha affermato il Presidente del CONI Giovanni Malagò – per la finalità che si propone di perseguire. Il logo del CONI accanto a quelli della FESDI e dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete significa molto, dà forma e contenuto al protocollo d’intesa, unisce le forze per vincere questa sfida. So che è precluso l’ingresso nei gruppi sportivi militari alle atlete e agli atleti colpiti da questa malattia e contribuiremo alla sensibilizzazione delle istituzioni preposte per favorire la rimozione di questa limitazione”.

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