Da “Nature” l’allarme: non abolire i test sugli animali

shutterstock_201856345Parte dalla rivista Nature l’allerta di non abolire la sperimentazione sugli animali e non eliminare le attuali norme europee in materia. Sarebbe un pericolo sia per la scienza che per la salute degli animali stessi. L’allarme si inserisce nella discussione per abrogare le attuali leggi, prevista la prossima settimana al Parlamento Europeo e promossa dai movimenti anti-vivisezione, soprattutto italiani.

L’editoriale è firmato dalla genetista Kay Davis, dell’Università di Oxford. Dopo aver accesso in questi giorni il dibattito in Italia, nell’aula del Senato, il tema delle normative sulla sperimentazione animale si allarga ora all’ambito europeo. Il Parlamento Eu discuterà nei prossimi giorni dell’iniziativa presentata dal movimento Stop Vivisection European Citizens, che chiede l’abrogazione delle norme fissate nel 2010 che regolano la sperimentazione sugli animali. “È estremamente importante che la ricerca sia fortemente regolamentata e che ci sia una discussione aperta e onesta su questo”, spiega Davis nell’editoriale, dove pone l’attenzione sui pericoli che potrebbe generare la proposta del gruppo animalista. “Come per tutte le ricerche – aggiunge – gli esperimenti su animali non devono procedere senza l’ampio consenso della società. È per questo motivo che sono preoccupata per l’iniziativa di arresto vivisezione cittadini europei”.

È un’iniziativa nata in Italia, spiega la genetista, che ha raccolto più di un milione di firme e che ha l’obiettivo di abrogare l’attuale direttiva europea che protegge gli animali utilizzati per la ricerca. L’attuale legislazione, aggiunge l’esperta, cerca di limitare notevolmente il numero di animali usati nei test e spinge alla ricerca di tecniche alternative e più rapide. “La rimozione della direttiva – scrive – sarebbe un significativo passo indietro per il benessere degli animali nell’Unione Europea e per il ruolo guida dell’Europa nella promozione della salute umana e animale”. Anche il mondo scientifico, aggiunge, auspica di poter un giorno convalidare farmaci senza dover eseguire test su animali, ma non è ancora possibile farlo.

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