Covid: medici di famiglia invitano alla prudenza per i soggetti fragili

Da diversi mesi, il Covid è diventato una malattia meno aggressiva e meno letale, con il SARS-CoV-2 che attacca maggiormente le vie respiratorie alte. Queste nuove caratteristiche, insieme con l’immunizzazione indotta dalle campagne vaccinali e dalla malattia, stanno limitando i casi gravi, le ospedalizzazioni, gli accessi in terapia intensiva e i decessi. Anche a seguito di queste considerazioni il Consiglio dei Ministri, lo scorso 7 agosto, ha decretato la fine dell’isolamento per i positivi, ma il ministero della Salute, in una circolare, consiglia comunque di rimanere a casa se in presenza di sintomi. Inoltre, da alcune settimane sono in aumento i nuovi casi e la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG esprime la sua preoccupazione per grandi anziani, malati cronici, pazienti e ribadisce alcune raccomandazioni volte a preservare la salute di queste persone.

Lo scenario
Parallelamente alla decisione del Consiglio dei ministri di porre fine all’isolamento per chi risulta positivo al Covid-19, istituzioni e comunità scientifica monitorano le evoluzioni del virus, con le nuove sottovarianti di Omicron: la nuova «EG.5», ribattezzata «Eris», è stata definita «variante di interesse» (Voi) dall’Organizzazione mondiale della Sanità poiché “può diventare dominante in alcuni Paesi o anche a livello globale”, ma per ora costituisce un nuovo tassello nel susseguirsi di varianti immunoevasive e di scarso impatto clinico. Discorso simile si può applicare all’andamento dei contagi.

“Nelle ultime settimane si è riscontrata una continua crescita dei dati nel bollettino del Ministero, con il passaggio nella settimana dal 4 al 10 agosto da 5732 a 6056 nuovi casi, con un tasso di positività passato dal 4,1% al 5,2%”, ha sottolinea Alessandro Rossi, Responsabile SIMG Patologie Acute. “Questi numeri non sono allarmanti, ma provocano ancora oggi una decina di decessi al giorno riconducibili al Covid, soprattutto tra grandi anziani, immunocompromessi, malati cronici. Queste persone devono essere messe nella condizione di non essere contagiate da chi è positivo. Per questo la Medicina Generale rivolge delle raccomandazioni agli stessi soggetti interessati e a tutti coloro che potrebbero essere affetti dal virus e diventare fonte di contagio. La comunicazione è tanto più strategica in questa fase, tra gli assembramenti estivi nei luoghi di vacanza e la vigilia della ripresa delle attività autunnali”.

Le raccomandazioni Simg
In linea con quanto si legge nella circolare del ministero della Salute, anche gli esperti Simg invitano a evitare contatti in caso di sintomi e a fare tamponi in casi sospetti. “Per preservare la salute dei soggetti fragili e per evitare che costoro siano esposti al rischio di contagio da SARS-CoV-2, la Simg raccomanda a tutti coloro che abbiano sintomi riconducibili al Covid (febbre, mal di gola, tosse) di rimanere a casa, di non frequentare locali pubblici e ancor meno strutture sanitarie, di non stare a contatto con persone fragili”, ha sottolineato Claudio Cricelli, Presidente Simg. “Inoltre, è fondamentale che coloro che abbiano il sospetto di essere entrati in contatto con il virus o presentino sintomi ad esso riconducibili eseguano un test antigenico o molecolare (tampone): nel caso in cui venisse effettivamente riscontrata una positività, pur non essendovi vincolo giuridico, diventerà ancora più importante attenersi alle raccomandazioni suddette, con particolare riferimento a possibili contatti con soggetti fragili”.

Riprendere le vaccinazioni in autunno
A completare le indicazioni dei Medici di famiglia, vi è la raccomandazione a effettuare la vaccinazione contro il SARS-CoV-2. “Come lo scorso anno, verrà proposto un vaccino contro il SARS-CoV-2 aggiornato alle più recenti sottovarianti”, ha aggiunto Cricelli. “Sarà quindi opportuno che i soggetti fragili si sottopongano a questa nuova dose di richiamo. Auspichiamo un’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione, quando i tassi di copertura sono stati molto bassi sia negli over 65 che nelle categorie a rischio”.

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